lunedì 30 novembre 2009

...almeno il plum non è perso!

(immagine presa dal web)


Quella di sabato, è stata una mattinata all’arrembaggio…sveglia 10,30… ma quando mai!!!

Ogni volta che dormo da Pagno, mi sembra di cadere in una accanita forma di letargia cronica.

Apro gli occhi, anzi l’occhio, uno rimane avvinghiato all’ultimo secondo del dormiveglia, accartocciata tra il piumone, con una gamba fuori dal tepore, accavallata alle sue, raccolte in un tirchio lembo di coperta.

Sobbalzo chiedendomi che ore fossero…una voce appisolata tra impercettibili parole, mi fa capire che non è prestissimo!

"LE UOVA, LE UOVA..." il richiamo del solito venditore ambulante, alla solita ora...ALLORA E' PROPRIO TARDI!

Ho un sacco ma che dico, un paio di sacchi di cose da fare: assolvere l'impegno di lavare i vetri della veranda a casa di mia madre, rimpinzare la lavatrice di panni e quindi stenderli, passare dallo studio medico a ritirare una ricetta…medica, recarmi al negozio bio ad acquistare della farina e blablablablabla...

Mi fiondo in bagno, mi catapulto tra i vestiti, un morso ad una fetta di pane e marmellata, un cucchiaino di yogurt ed un sorso di tisana alla rosa canina, ritorno in bagno per lavaggio denti, un bacio a Pagno e via in macchina, parto e m’accorgo di non aver pettinato i capelli!

Arrivo in casa, abbandono la borsa, il giubbino e gli occhiali e mi accingo ai lavori domestici.

Il sole va via, prevista pioggerellina intermittente, i vetri torneranno sporchi, i panni non asciugheranno... rientro (in casa dalla veranda) per decidere sul da farsi,... ho deciso...non lavo più ne vetri ne panni ed è anche abbastanza tardi per recarmi dal medico, tra l'altro mi rendo conto che il sabato è chiuso lo studio, mi resta il negozio bio, almeno il plum non è perso!



Plum salt semintegrale farcito (buonissimo!)



"Con la partecipazione di" :
170 grammi di farina integrale
100 grammi di farina 00
100 grammi di latte
50 grammi di acqua
20 grammi di olio evo
3 uova
2 belle manciate di olive nere denocciolate
3 piccoli cipollotti freschi
2 cucchiai di uvetta sultanina
100 grammi di fontina
5 filetti di acciughine sott'olio
1 bustina di cremor tartaro o lievito per torte salate
"Mettiamo le mani in pasta" :
In un piatto fondo mettere le olive intere, l'uvetta, la fontina a cubetti, le acciughine a pezzetti e i cipollotti tagliati a rondelle sottili.
In una ciotola sbattere le uova con una forchetta , aggiungere l'olio, l'acqua e il latte, mescolare ed aggiungere le farine e il lievito setacciati.
Amalgamare bene, versare il contenuto del piatto precedentemente preparato, mescolare.
Trasferire il composto in uno stampo da plum cake di 24x10 cm circa, precedentemente oliato ed infarinato.
Porre in forno a 180° per 25 minuti circa.




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P.S vorrei rendere ufficiale il nome della vincitrice del premio messo in palio nel mio concorso...lei è la dolcissima Chiara de "un pizzico di magia".
La premiazione è avvenuta cosi: leggete in fondo a questo post
Complimenti!... So che già è arrivato! ;-)


martedì 24 novembre 2009

"A casa di Simo"


Giuro che non l’ho mai conosciuta di persona, anzi spero di incontrarla al più presto, che non m’ha pagato per questa “pubblicità” :-), che la simpatia e fantasia nel descrivere le sue avventure di vita, vi faranno scompisciare dalle risate! Giuro che lei non sa nulla del seguente post, spero non me ne voglia!

Qualche sera fa, dopo essermi sistemata per benino nel fodero, (tra le coperte) ho acceso il pc, gironzolando di qua e di là, non saprei dirvi per quale combinazione, mi sono ritrovata tra le allegre pagine di questo blog, la prima cosa che m’ha colpito, facendomi esplodere in una scrosciante risata, è stata la descrizione del profilo.

Incuriosita, ho cominciato a leggere il primo post che mi capiatava…è stato come essere coinvolta in una divertente giostra, dopo il primo giro, ne vorresti fare ad oltranza!

Cosi, in preda alle risate riversate tra il cuscino, cercando di non svegliare il resto della famiglia ed esser presa per matta, ho continuato molto divertita a leggere le varie storie.

Ahimè, nonostante la voglia di continuare ad allenare i miei addominali e solcare di rughette il contorno occhi, son dovuta scendere dalla giostra, spegnere la lucina e addormentarmi col sorriso che continuava a zompettare sulle mie labbra.

Racconti di vita quotidiana e non, esposti con autoironia ed una abilità a trasformare la descrizione di ardui momenti in parodistici aneddoti.

Grazie Simo!

P.S. I suoi racconti sono tutti divertenti! Se mi permettete però, ne indicherei uno che ha fatto PIANGERE dalle risate Pagnotto e me…

Questo

A presto:-)))

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Torta all'aceto e pesche sciroppate


Dei nostri gentilissimi amici, ci hanno donato dei boccacci di pesche percochi sciroppate fatte in casa...et Voilà:
"Con la partecipazione di" :
200 grammi di farina 00 + una manciata per la teglia
70 grammi di burro + 10 grammi per imburrare la teglia
50 ml di latte
1 uovo
70 grammi di zucchero di canna
1 pizzico di sale
4 metà di pesche sciroppate
1/2 bustina di cremor tartaro
1 cucchiaio e mezzo di aceto bianco
mezzo cucchiaino di bicarbonato
1 teglia di circa 24 cm
"Mettiamo le mani in pasta" :
Porre in un colino le pesche, in modo da eliminare lo sciroppo in eccesso...tagliarle a piccoli pezzi e tenerle da parte.
Imburrare la teglia, infarinarla con la farina ed eliminare l'eccesso.
Dividere il burro a pezzetti lasciarlo a temperatura ambiente, sbattere in un piatto fondo l'uovo con una forchetta.
Setacciare la farina e il lievito in una ciotola grande, aggiungere il burro ed impastare con la punta delle dita fino ad ottenere tante piccole briciole, unire l'uovo lo zucchero il sale e le pesche, amalgamare.
In una piccola ciotola versare la metà del latte ed unire l'aceto, nel restante latte aggiungere il bicarbonato, mescolare e versare nella ciotola con latte e aceto, mischiare, noterete che si formerà una schiuma spumosa, aggiungere il miscuglio all'impasto, lavorare bene con un cucchiaio fino ad ottenere un composto amalgamato.
Stendere l'impasto con un cucchiaio, nella teglia precedentemente imburrata ed infarinata.
Livellare con il dorso del cucchiaio.
Cuocere in forno precedentemente riscaldato a 180° per 15 minuti, abbassare la temperatura a 150° e far cuocere per altri 10 minuti...controllare la cottura con la prova stecchino...
Buon deliziare a tutti!


lunedì 23 novembre 2009

Oggi...29 anni fa

Esprimo la mia solidarietà a coloro che oggi, con grande dolore, ricordano il 23 novembre di 29 anni fa.



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Inoltre, ricordo che siamo nella settimana europea della riduzione dei rifiuti.
Ringrazio
Dida per avermi passato il meme ideato da Lo per la diffusione del messaggio nel web.

L’edizione 2009 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Waste Week Reduction), che si terrà dal 21 al 29 novembre 2009 con il supporto del programma della Commissione Europea LIFE+, consiste in una elaborata campagna di comunicazione ambientale promossa dall’Unione Europea, che dal centro si dirama alla periferia, coinvolgendo i livelli nazionali e locali degli Stati Membri aderenti.
Lo scopo principale è promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.
tratto da menorifiuti.it

Leggendo i tanti consigli che circolano nel web sul modo per risparmiare i rifiuti, mi sono resa conto che gli accorgimenti da me presi normalmente, in effetti sono pochi rispetto al potenziale.
Vivo nel sud Italia, dove mi guardano strano quando “rifiuto” il sacchetto di plastica.
Quindi per questa settimana e per sempre, m’impegno a tenere una condotta che fomenti una cultura del rispetto dell’ambiente in tal senso.
Non saprei dare suggerimenti, al limite un idea: Sarebbe bello poter acquistare l’acqua minerale da una cisterna con erogatore, ognuno potrebbe attingere con i propri contenitori.

Il meme lo passo a... chiunque si senta coinvolto...

sabato 21 novembre 2009

Un "biscottino" speciale

Immagine presa dal web (qui)

La ricetta di oggi parla di un biscottino dolcissimo, può esser deliziato solo con gli occhi o al massimo mangiato di baci, più passa il tempo e più lievita, a me piacerebbe rimanesse mignon, ma ciò non è possibile.

È stato impastato 7 anni fa con tanto amore, messo a crescere in un posto caldo e protetto.

Farcito di gioia di vivere , glassato di simpatia, decorato da tanta bellezza.

Gradite?

Ve ne offro un pezzettino…

Cliccando qui, potrete entrare nel diario di "Kukki baby", il bloggino di Suami la mia amichetta di giochi ed avventure, lei è la strepitosa figlioletta della mia carissima amica Samuela.

Kukki è una scricciola di 7 anni, un vulcano di vitalità, tra i suoi tanti interessi, il pc, incuriosita dalla blogsfera , desiderosa di creare e sperimentare, ha dato vita al suo piccolo grande blog.

Kukki ti voglio bene!

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Questa ricetta è stata totalmente preparata da Samuela.

A lei piace molto riprodurre le pietanze che assapora in giro per il mondo.

Tratta da un viaggio in Brasile:

Camarao na moranga ovvero gamberi nella zucca





“Con la partecipazione di”: dosi per 8-10 persone

1 zucca grande

2 kg di gamberi sgusciati

8 scampi

1 brik di panna da cucina

Olio evo

4 pomodori rossi

Aglio

Sale qb

Prezzemolo

400 grammi di riso thai

“Mettiamo le mani in pasta” :

Svuotare completamente la zucca tenerla da parte, cuocere gran parte della polpa con l’aggiunta di un po’ d’acqua nella pentola a pressione per 3 minuti o in una normale pentola per più tempo, dovrà risultare molto morbida spappolata.

Frullarla nel mixer o nel bimby, mettere da parte.

Nel frattempo, porre su fuoco una capiente pentola d’acqua, portare a bollore e trasferire in essa i gamberi e gli scampi precedentemente sgusciati, per 5 minuti circa, scolare.

Nel frattempo trasferire la zucca svuotata nel forno termoventilato a 150° fino a quando avrà raggiunto una temperatura ideale, dovrà contenere la zuppa di gamberi.

Preparare il riso a vapore: versare in una pentola un po’ d’olio, il riso e la quantità d’acqua che basti a coprire a filo il riso, un pizzico di sale, far cuocere per 20 minuti a fiamma medio bassa, a pentola chiusa senza mai scoperchiare e mescolare.

In una capiente casseruola versare l’olio l’aglio e i pomodori a pezzi, soffriggere poco ed aggiungere la zucca frullata, dopo pochi minuti versare la panna i gamberi e il sale, continuare la cottura mescolando per altri 5 minuti, spegnere ed aggiungere il prezzemolo tritato.

Trasferire il tutto nella zucca svuotata, decorata sul bordo con gli scampi, portare in tavola…

Accompagnare il riso con la bontà di questa zuppa.






giovedì 19 novembre 2009

Il gigante verde

Immagine presa dal web


Un albero mi parlava, intenta ai suoi piedi l’ascoltavo, lente e silenziose le sue parole,era grande forte e assai folto.

Lì, a ridosso d’una piazza, da anni parte integrante di quel posto, radici insidiate, ferme e scolpite, inciampai in esse, l’albero mi guardò esclamando: “Desideravo che qualcuno m’ascoltasse”.

Alzai gli occhi e tutto il capo, ergeva più di ogni cosa lo circondasse, tra le sue foglie pochi spiragli,

lo ammiravo affascinata da tanta grandiosità.

Nella folta chioma, voli repentini di piccoli uccelli accasati tra i rami.

Un fusto screpolato dai solchi del tempo che scorre inesorabile.

Lievemente accomodato da un lato, avvolto da immensa saggezza di la sù scruta la vita dell’uomo, un gigante verde tra i “rumori” grigi della città.


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I nostri amici fraterni Sami e Franco alias amò&amò, tornati dall’Umbria con il loro nuovo camper americano spettacolare ENORME! Hanno organizzato una deliziosa cenetta a basa di tartufo .

Avendoci regalato un pezzo di questo prezioso tubero, ho pensato di realizzare dei biscottini da aperitivo.



Alberelli salati al tartufo nero


“Con la partecipazione di” : per circa 20 alberelli

150 grammi di farina 00

40 grammi di burro

3 cucchiai di parmigiano grattugiato

1 uovo

1 bella grattugiata di tartufo nero

sale qb

1 cucchiaio d’acqua fredda

“Mettiamo le mani in pasta” :

Versare a fontana su un piano la farina, aggiungere il sale e il tartufo grattugiato, creare un foro centrale nel quale aggiungere: il burro freddo a pezzi, l’uovo, il parmigiano.

Amalgamare velocemente con le punte delle dita, aggiungere l’acqua e continuare fino ad ottenere una palla, avvolgerla con della pellicola e trasferirla in frigo per circa 1 ora.

Stenedere l’impasto circa 3 mm e ricavare con delle formine, i biscotti, sistemarli su d'una teglia rivestita di carta da forno.

Trasferire in forno a 170° per circa 20 minuti o sin a doratura accennata.

Ottimi se intinti in formaggio fresco spalmabile.




lunedì 16 novembre 2009

I miei aMici e non solo...

Un micino selvatico, abitante di un parcheggio per camper, non avendo un nome, abbiamo pensato di chiamarlo

“Soffio” ;-) leggete perché.

La nostra conoscenza, è avvenuta grazie ad una scia fluttuante nell’aria intrisa di odor di frittata.

Era seduto cosi come in foto, dietro la porticina del camper, gli abbiamo offerto un po’ di frittatina in cambio di qualche carezza, ma schivo e titubante, scappava ogni volta che tentavo di carezzarlo talvolta anche soffiando, come facevo a fargli capire che avrei voluto coccolarlo all’infinito? Una tenerezza simile è irresistibile!

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A far compagnia a Soffio c’era Toppa, cosi chiamata da noi poiché le macchie sul suo manto, sembravano toppe.

Anch’essa selvaggia, ma al contrario del piccolo si faceva coccolare, anzi chiedeva d’esser carezzata. Morbidissima e mooolto ruffiana un frrr frrr continuo, s’era creata una sorta di simbiosi tra lei e me, più faceva le fusa e più la carezzavo, mi sentivo quasi ipnotizzata.

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Al bagnaccio, abbiamo stretto amicizia con varie persone tra cui due sorelle Giovanna e Richetta.

La simpaticissima Giovanna, una signora svizzera di origine italiana, davvero particolare ed originale, usava viaggiare sola con il suo Valentino (il camper) a volte accompagnata da sua sorella Richetta di una dolcezza unica.

In seguito, abbiamo scoperto che c’era un'altra piccola amica di viaggio con loro: Giacomina una deliziosa cricetina spesso accomodata nel taschino di una camicia.

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Nel corso di una allegra chiacchierata, Giovanna espresse il desiderio di voler adottare un cane da poter portare con se sempre.

Una mattina le due sorelle intenzionate, partirono alla ricerca di un canile dove poter trovare un cucciolo.

Il loro rientro avvenne dopo qualche ora.

Aprendosi la porta di Valentino, apparve un concentrato d’amore, Giovanna con in braccio un batuffolo dall’aspetto indifeso, i due già in perfetta sintonia, bastò poco perché la piccola si ambientasse.

Già dimenticavo...il suo nome?… GAIA, Giovanna ha scelto di chiamarla come me, ispirata, dalla simpatia che nutriva nei miei confronti...che onore! Non vi dico quando la chiamavano, chi a destra chi a sinistra, mi sentivo interpellata anch’io, gli altri divertiti sorridevano.

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Qui Gaia e Giacomina che diventano buone amiche…


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Queste tre piccole pesti affettuose, sono le cagnette di Amerigo ed Anna, una coppia di signori carinissimi.

I loro nomi: da destra Lady, Chanel, Lulù, soprannominata da me Clà che sta per clacson, nel mini video scoprirete perché ;-)

Quando Anna ed Amerigo si assentavano, le bambine facevano da guardia, bastava un viso sconosciuto nei pressi del camper a scatenare in Lulù la sindrome d’antifurto.

Credetemi era un vero spasso, d’improvviso sentire quel suono, che provocato da una birichina cosi,

non infastidiva affatto anzi divertiva davvero tutti!!!


Guarda video LULU'


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Lui è Gigi, il coniglietto di Mirca e Giampi.

Inusuale vedere un coniglio al guinzaglio, Mirca lo portava a spasso sui prati e non poteva sguinzagliarlo, rischiava di perdersi o finire tra le zampate di qualche cane scapestrato, in compenso però il guinzaglietto era allungabile, in modo che Gigi si sentisse libero, saltellando ritmava il dlin dlin del campanellino che portava al collare.

Ogni volta che lo vedevo, irresistibile era la voglia di andargli incontro, stropicciarlo di baci.

Le orecchie parevano dei lembi di ciniglia, il codino un soffice e candido pom pom.

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Cuoricini di frittata ceci e ricotta


“Con la partecipazione di”: dosi per 2-3 persone

3 uova biologiche

2 cucchiai abbondanti di ricotta fresca di mucca

1 pugno di ceci secchi

1 pizzico di noce moscata

1 manciata di parmigiano grattugiato

1 pizzico di sale marino integrale

1 pomodoro

Prezzemolo

aglio

Olio d’oliva per friggere

“Mettiamo le mani in pasta”:

Mettere a bagno i ceci la sera prima con un po’ di bicarbonato (o se preferite potrete utilizzare quelli già cotti).

Il giorno seguente, sciacquarli e porli in una casseruola contenente acqua la cui quantità, sarà il triplo di quella dei ceci, aggiungere prezzemolo, pomodoro, aglio, cuocerli a fiamma medio bassa.

A cottura ultimata, trasferirli in un piatto e schiacciarli con una forchetta, aggiungere la ricotta e mescolare.

In una ciotola sbattere le uova, aggiungere il composto di ceci e ricotta e condire con sale, noce moscata e parmigiano.

Mescolare e versare in una padella antiaderente unta d’olio.

Proseguire come per una normale frittata.

Ultimata la frittura, chi vorrà, potrà ricavare i cuoricini con un apposito stampino.







venerdì 13 novembre 2009

Cibo per la mente


(questa fatina è di una dolcezza infinita...non poteva che regalarmela una sweet Persona...grazie con tutto il cuore!)


Quando la vacanza è all’insegna del relax e del silenzio, ci piace molto dedicarci alla lettura, se il clima è mite, preferiamo scovare posti all’aria aperta, dove poter leggere un libro.

In un vecchio post ,vi ho raccontato della scoperta delle terme libere di Viterbo, direi proprio “la scoperta dell’acqua calda” viste le caratteristiche del posto rapiti dal quale, almeno una volta l’anno è diventato ottimo approdo per rigenerare mente e corpo.

Inzupparci come savoiardi in una tazza di latte caldo, in qualsiasi ora del giorno e della notte, succhiando di tanto in tanto trancetti di liquirizia per evitare piccoli cali di pressione, vista la temperatura dell’acqua.

Usciti dalle pozze, trascorriamo serenamente il resto del tempo tra lunghe e lente passeggiate nei campi, chiacchierare in armonia con gli altri camperisti e non, assistere a meravigliosi scenari della natura, fatti di scorci, colori e profumi ineguagliabili, leggere un libro e quando fuori è freddo, rifugiarsi al calduccio spaparanzati sulle accoglienti e comode sedute di una dinette, alternando paragrafi di lettura con spilucchi sfiziosi di pezzetti di cioccolato fondente e qualche caramella morbidosa.

La scelta di un libro, per quel che mi riguarda, è legata sostanzialmente allo stato d’animo che caratterizza momenti o periodi della mia vita, cosi in quelli di tranquillo benessere, la carrellata letteraria diviene ampia.

Libri nuovi o usati l’importante è leggere, arricchendo il proprio bagaglio culturale, emozionarsi

sognando ad occhi aperti.


“Ho nutrito l’anima attraverso la mente, che ha scrutato gli occhi persi tra spazi bianchi decorati da linee parlanti, un odore di nuovo e candido, a volte vecchio ed ingiallito.

Carpire i messaggi della realtà e della fantasia, seguirne il senso e le sensazioni

Gaia.

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Torta al cioccolato e liquirizia





“Con la partecipazione di” :

140 grammi di zucchero di canna

400 grammi di latte condensato zuccherato

70 grammi di cioccolato fondente

2 uova

150 grammi di farina 00

12 trancetti di liquirizia pura

100 grammi di acqua

1 pezzetto di vaniglia bourbon

3 cucchiaini di cremor tartaro

“Mettiamo le mani in pasta” :

Portare a bollore l’acqua spegnere il fornello ed aggiungere i trancetti di liquirizia, mescolare affinchè quest’ultima non sia sciolta, lasciar raffreddare.

Nel frattempo, versare in una casseruola con doppio fondo: il latte, lo zucchero e la vaniglia, mescolare con un cucchiaio di legno e trasferire su fuoco moderato.

Continuare a mescolare per una decina di minuti, fare in modo che non si attacchi al fondo.

Spegnere, sottrarre la vaniglia ed aggiungere il cioccolato a piccoli pezzi mescolare facendolo sciogliere per bene, e lasciarlo raffreddare, il composto risulterà morbido e caramelloso, aggiungerlo alle uova che avremo sbattuto prima in una ciotola per 10 minuti abbondanti.

Versare pian piano la farina e il lievito setacciati, mescolare e versare l’acqua aromatizzata con la liquirizia, amalgamare.

Trasferire il composto in uno stampo tondo di 24 cm circa rivestito di carta da forno.

Porre in forno termoventilato precedentemente riscaldato a 170° per mezz’ora circa.


P.S CONCORSO

Forse la foto del post precedente, vi ha distratte dall’avviso della premiazione circa il mio concorso a premi…bhè allora siete giustificate, vista la scabrosità dell’immagine! ;-)

Indi per cui, scaduto il termine per poter votare e non avendo ricevuto nessuna votazione da parte vostra, mi è venuta un' idea: nel prossimo post, premierò il primo commento della prima blogger partecipante al concorso.



giovedì 5 novembre 2009

L'intrusa

È capace di intromettersi in ogni momento!

Pian piano s’insidia diventando sempre più insistente, ti affligge, ti stuzzica, definirla dispettosa sarebbe un complimento…non ne puoi più, cosi la cacci fuori e te ne liberi!


Ore 05:30 : meravigliosamente impigliata tra la trama di un cumulo felpato, che a rilento mi traina a casaccio tra un sogno e l’altro, quando d’un tratto quella sensazione di abbandono, diviene sempre meno armoniosa, meno irrazionale.

È arrivata…”l’intrusa”!

Mi punzecchia intralciando con caparbietà la quiete notturna.

Nel dormiveglia, l’avverto li comodamente piazzata, faccio finta di niente, muovendomi di tanto in tanto, per tenerla a bada e darle quel po’ di soddisfazione.

Ho come la sensazione d’esser strattonata da un braccio all’altro, uno dal sonno e l’altro da lei, tenace e pressante!

Cedo al suo incessante richiamo, mi alzo dal letto semi anestetizzata e un po’ barcollante, cerco nel buio pesto le ciabatte disordinatamente lanciate a dritta e a manca la sera prima, ne trovo solo una, accomodo in essa il piede , lasciando camminare l’altro scalzo, prima sull'accomodante tavolato in legno, passando poi nelle grinfie imperdonabili di un gelido pavimento.

Nel frattempo, “l’ intrusa” cerca di scappare, la stringo a me riesco a trattenerla, si calma leggermente rimanendo incuriosita dal mio buffo proseguire…basta! Non resisto più! Riprende a scalpitare! E tra un fuggi, fuggi e uno “scappa, scappa”, riesco a liberarmi di lei!

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Ciao a tutti!!! Grazie di cuore per i commenti, i saluti e le visite, mi siete davvero mancati!!!

Nel frattempo, oltre agli impegni è sfuggito anche un viaggetto di cui racconterò più in la, di conseguenza la mia assenza s’è prolungata notevolmente.


P.S

Chiedo scusa per non aver rispettato le date del concorso a premi, ma come dice il proverbio: “Meglio tardi che mai”,

Considerando che la partecipazione al concorso sia chiusa, da oggi fino al 12 novembre 2009 incluso, sino alle ore 23,00, sono aperte le votazioni per proclamare il vincitore, basterà curiosare i post-racconto dei partecipanti i cui link potrete trovarli in questo post, rilasciare un commento nel medesimo post, con il nome del blog dell’autore del racconto preferito.

Chi otterrà più voti, ovviamente sarà il vincitore!

In groppa al riccio ai partecipanti e un abbraccio a tutti… :-)