giovedì 21 maggio 2009

Cucù...Bààààààààà

Se ce l'ha fatta lui, perchè non dovremmo farcela noi?!
Lo dice Renato Zero e lo ripeto io: "Sboccia un fiore malgrado nessuno lo annaffierà"
L'invito alla positività, che questo fiore vuole offrirci, è evidente...
Un bellissimo fiore, può nascere anche la dove, le circostanze sono totalmente avverse...

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A volte eventi della vita, ti fan pensar che sia finita.
Se scruti a fondo dentro te, potrai scoprirne il perché.
È sol questione di un tragitto, buttati dentro a capofitto.
La gara inizia, ne danno il via, “Ce la farò parola mia!”
Corri convinto a testa alta, arriverai alla ribalta.
Andando avanti nel percorso, fatti cadere i vestiti di dosso.
L’abito a tema sarà la purezza, di quel che senti è una certezza.
Avvertirai la forza e la grinta, questa tua gara dev’essere vinta!
Poi d’improvviso una nuvola nera, senti il tuo cuor che un po’ si dispera, ma non importa ,
andrai avanti, il ciel sarà azzurro in pochi istanti.
È tutto un ritmo concatenante, dai piedi sale fino alla mente, passando nell’anima, nel petto e nella gola… un’emozione unica e sola!
Tieni duro, vai avanti, "spalla larga" e stringi i denti!
Davanti a te una salita, oltre c’è sempre una discesa…
…con tutto te stesso arrivi in cima, è un piccolo podio sulla collina.
All’orizzonte, tra tanta gente, uno striscione con scritta gigante.
Stropicci gli occhi…e non ci credi, che sia arrivato con i tuoi piedi!
Ancora uno sforzo, per cantar vittoria…con braccia tese, ecco la GLORIA!



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"Il lavoro nobilità l'uomo...ma non la donna" :-)

Ciao a tutti miei tesori!
Ebbene si, anche pagnottella a volte lavora!
Assorbita come in uno scottex super assorbente, dal lavoro e dai vari impegni + la mia passione: il mare.
Non ho potuto dedicare, una mollichina di tempo al mio blog e alle piacevoli passeggiate nei vostri mondi, anche solo per un salutino.
Purtroppo, le mie apparizioni, saranno ridotte per tutto il periodo estivo, cercherò di ritagliare del tempo, per poter quantomeno passare a salutarvi ( :-( se non riuscirò, perdonatemelo...in compenso vi penserò :-)
Vi abbraccio immensamente!!!
Grazie di tutto cuore, per le visite e i premi che mi donate...(appena possibile li posterò)
Vi voglio bene.
Siete degli amori di amici... vi dono un sorriso :-) e una fetta di torta.
P.S.
Per broccola Fiorella: amore mio, sto benissimooooo, sei troppo cara!
EhEhEh non vi libererete facilmente di me :-)))))
Posticiperò il mio concorso a premi fino al 30 agosto.
partecipate! Grazie!!!
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Torta sorRiso

"Con la partecipazione di" :
1 litro di latte intero
250 grammi di riso tondo balilla
100 grammi di zucchero di canna
3 uova
1 pizzico di sale
scorza di due limoni
40 grammi di mandorle gusciate
50 grammi di uvetta passa
50 grammi di mix di frutta disidratata tropicale (facoltativo, sostituire con uvetta passa)
50 grammi di gherigli di noci
40 grammi di pinoli
1 cucchiaio abbondante di cocco rapè
1-2 cucchiaini di cannella in polvere
burro e pangrattato per la teglia (di 28 cm di diametro)
zucchero a velo (facoltativo)
"Mettiamo le mani in pasta"

:
Portare ad ebollizione il latte in una pentola abbastanza capiente.
Unire il sale e la scorza di limone.
Aggiungere il riso e 50 grammi di zucchero, coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto per 30-35 minuti o finchè il riso sarà cotto.
Lasciare il riso a raffreddare completamente, eliminare la buccia del limone.
Nel frattempo, sminuzzare grossolanamente le mandorle e le noci, versarle in una ciotola ed aggiungere l'uvetta la frutta disidreatata, i pinoli, il cocco, la cannella.
Preriscaldare il forno (possibilmente termoventilato) a 180°.
Imburrate per bene la teglia (28 cm di diametro) e cospargerla di abbondante pangrattato(in modo che la torta, non rimanga attaccata quando sarà rovesciata)
Separare gli albumi dai tuorli, quest'ultimi mescolarli con il restante zucchero, aggingere la cremina ottenuta al riso, versarvi anche il contenuto della ciotola con le noci, mandorle ecc ecc .
A parte montare gli albumi a neve ferma.
Unirli ed ammalgamarli pian piano alla miscela preparata, mescolare per benino e trasferire il tutto nella teglia.
Cuocere in forno per 30-40 minuti (prova stecchino)
Lasciar raffreddare, capovolgere su d'un piatto e spolverizzare di zucchero a velo.
Il giorno seguente è meravigliosamente deliziosa! A presto!

lunedì 4 maggio 2009

Di necessità virtù...

Era meglio quando stavamo peggio.
Sento spesso esclamare dalle mie parti: “Chi ha, mangia.
Chi non ha,mangia e beve!”
Cibo a parte, durante la mia infanzia, a differenza dei bambini di oggi, non avevamo “per sfortuna” giocattoli ben confezionati (confezione, compresa di fantasia per giocarci) .
Accadeva cosi, che ci s’ingegnava per divertirsi con niente o quasi.
Ognuno di noi, ex bambini (all’anagrafe), avrà molto da raccontare a tal proposito!
Con i miei fratelli (tendevo verso i giochi maschili), mi divertivo tantissimo con il gioco delle cinque pietre.
Ci si divertiva tanto e in tanti, usando semplicemente 5 pietre!!! (ovviamente senza lanciarle da nessuna parte!!!).
Per non parlare del famosissimo gioco del tacco o l’affascinante costruzione delle casette di cartone!
Strano ma vero! Avevamo meno mezzi a disposizione, ma ci siamo divertiti e abbiamo sviluppato maggiormente le nostre capacità motorie ed intellettive.
Chissà se questa crisi (economica o di valori?) non porti qualcosa di buono in tal senso!
Da bravi italiani, ci s’ingegna maggiormente per inventarci un gioco o un giocattolo dai pochi mezzi a disposizione.

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Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Imma "dolci a go go"

Dolcetti di semolino allo sciroppo (dal mondo arabo)


"Con la partecipazione di" :
170 grammi di zucchero di canna
100 grammi di semolino
20 grammi di burro
600 grammi di latte fresco
1 limone succo e buccia
qualche goccia di acqua di fiori d'arancio
cannella in polvere
"Mettiamo le mani in pasta" :

Far bollire il latte con 100 grammi di zucchero, il burro e qualche pezzo di buccia di limone ,tagliata superficialmente in modo da evitare la parte bianca.
A bollitura iniziata, eliminare le bucce del limone ed unire il semolino a pioggia, un poco alla volta. Mescolare con un cucchiaio di legno in continuazione, a fuoco basso per circa 10-12 minuti, fin quando il composto, si stacca dalle pareti del tegame.
Versare l'impasto in una teglia larga e bassa , va bene anche uno stampo rettangolare di stagnola(non troppo grande) usa e getta, livellare e far raffreddare.
Tagliare a cubetti e cuocere in forno a 180° circa, per 20 minuti, renderli appena dorati in superficie.
Nel frattempo cuocere il restante zucchero con poca acqua, gocce di succo di limone, senza mai mescolare, dovrà risultare sciropposo.
Profumare con acqua di fiori d'arancio.
Versare lo sciroppo tiepido sui dolcetti, spolverizzare con poca cannella e servire dopo qualche ora.
P.S. Se lo sciroppo dovesse indurirsi un pò, prima di versarlo sui trancetti, scioglierlo a bagno maria.


(Tratta da un libretto di ricette arabe...ho modificato qualcosa a mio gusto)

venerdì 1 maggio 2009

Il sapore dei ricordi...

Mi siedo accanto a lei ed ascolto i suoi racconti.
l’immaginazione inizia a galoppare, m' immergo nei suoi panni e vivo il momento descritto.
Mi alzo e continuo a girare per casa, sbrigando faccende, mentre l’attenzione continua ad essere rapita dalla sua voce, ascolto interessata ed incuriosita.
Ripete episodi già narrati in passato, ma non importa, non la interrompo, è sempre bello ricordare.
Le rivolgo spontaneamente curiose domande.
Si parla di tutto, della sua infanzia, adolescenza, l’esser diventata donna, il suo matrimonio, la nostra nascita.
Si ride, scherza e a volte ci s’intristisce, ma prende il sopravvento la consapevolezza del tempo che passa e che fortunatamente, riesce spesso ad affievolire anche ricordi meno piacevoli.
Mi racconta divertita delle feste organizzate in casa, tra un ballo e l’altro lo sguardo cadeva sull’orologio, per non far tardi e rincasare in orario.
I racconti, sfociano anche in argomenti sulle abitudini culinarie di un tempo.
Pane e ciliegie, le polpette di mollica di pane, pomodori con l’origano, pane e cipolla, le caldine: caramelle di zucchero, fatte al momento e vendute per strada su un carretto.
Di quando la verdura, era venduta fuori dalle abitazioni a piano terra, dei contadini, dove l'emblema, era una sedia sgarrupata, posta sulla soglia della porta o sul marciapiede antistante la casa.
Seduta, qualche foglia d’ortaggio o un frutto a metà
Mia madre mi racconta, che oggi è sempre più difficile trovare alcuni prodotti della terra e non, un tempo facilmente reperibili…
Verdure particolari, quasi in via d’estinzione, come le cime con fiori di zucca.
Qualche giorno fa, ero in giro per il mercato di frutta, verdura e pesce, nella via adiacente ai commercianti ortofrutticoli, c’è una sfilza di magazinetti l’uno accanto l’altro, di prodotti venduti da e dei contadini del posto.
Tra tanto verde e il rosso delle fragole, ho adocchiato le cime con fiori di zucca.
Sono tornata a casa con un insolito bouquet, che ha ornato deliziosamente il pranzo del giorno seguente…



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Tripoline con cime e fiori di zucca

"Con la partecipazione di" : dosi per 2 persone
1 kg di cime con fiori di zucca
ricotta marzotica
120 grammi di pasta formato tripoline
1 spicchietto d'aglio
olio evo
sale marino integrale
"Mettiamo le mani in pasta" :

con l'aiuto di un coltello sfilare dalla verdura, lungo ogni stelo, i filamenti.
Tagliare a metà gli steli più lunghi.
Sciacquare, trasferirli nella pentola con acqua che bolle, precedentemente posta su fuoco.
Dopo circa 20-25 minuti calare la pasta e salare.
Qualche minuto prima di scolare, porre su fuoco una padellina, coprire completamente il fondo con l'olio e l'aglio a fettine, farlo dorare.
Nel frattempo, scolare la pasta, versare l'olio privo d'aglio, mescolare.
Impiattare ed aggiungere la ricotta marzotica grattugiata.





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Passiamo ai premi...
Questo simpatico premio, mi è stato donato, da chi se non da due simpaticone? Francesca e Fiorella.
Un bacio alle mie amichette
Grazie broccoccoline!
(ma quanto è carino sto premietto! Chissà chi l'ha creato...mah!... hi hi hi hi )

Simpaticamente lo passo a chi non l'ha ancora ricevuto o a chi avrà ancora una volta, piacere di raccontare una storia divertente o una barzelletta...