mercoledì 23 dicembre 2015

Muffins vegani con carciofi e prezzemolo


Anche un muffin può avere un cuore, un vero e proprio cuore...di carciofo.
Un cuore nel cuore, ohmmammamia! Ma questi sono muffins salati, tutta questa dolcezza mi sembra fuori luogo.
Li ho realizzati a casa di mia madre e quando li ho sfornati, ho letto intenso fulgore negli occhi delle mie cavie, certo si, erano appena le 10 e qualcosa del mattino, orario strategico in cui lo stomaco riapre i battenti ed accoglie senza tregua ogni  visitatore, ma quanto sono ospitali gli stomaci dei miei familiari??? TANTO!
Quanto il mio appagamento nel sentir dire loro:
"Non è fame! è che sono proprio buoni!!!"

E i vostri stomaci, sono pronti ad albergare questi nuovi invita(n)ti?

Muffins vegani con carciofi e prezzemolo




"Con la partecipazione di": per 6 muffins
130 gr di farina tipo 0 (di bassa forza, la mia W 160-220)
20 gr di fecola di patate
135 gr di latte di avena
20 gr di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di *patè di carciofi
10 foglie di prezzemolo
7 gr di cremor tartaro (assicuratevi che nel cremor tartaro ci sia aggiunta di bicarbonato, in caso contrario aggiungetene nelle seguenti quantità: ogni 2 cucchiaini di cremor tartaro 1 di bicarbonato)
un cucchiaino raso di sale
1 pizzico di pepe

Per il patè
3 carciofi
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di aceto di vino bianco
1 pizzico di sale
1 bicchiere d'acqua

"Mettiamo le mani in pasta":
*Pulire i carciofi tagliando il gambo a 1 cm dal fiore, privarli dei petali fino ad arrivare ai più teneri, tagliuzzarli a piccoli pezzi.
In una padella antiaderente soffriggere delicatamente lo spicchio d'aglio nell'olio, aggiungervi i carciofi tagliuzzati, mescolare con una cucchiarella di legno, cuocere per un paio di minuti, aggiungere l'acqua, lasciar cuocere per circa 15 minuti o quanto necessario, a fuoco basso e con coperchio, rimestare di tanto in tanto e se necessario aggiungere altro po' d'acqua.
Qualche minuto prima del termine della cottura aggiungere l'aceto.
Il composto dovrà risultare umido ma non acquoso.
Frullare il tutto.

Impasto muffins:
Sistemare i pirottini nell' apposita teglia, (se usate quella in silicone, posizionatela sulla leccarda del forno, prima di riempire i pirottini, sarà più semplice il trasporto), accendere il forno a 180° modalità statica.
Munirsi di due ciotole, in una versare gli ingredienti umidi: latte,olio, 1 cucchiaio di patè di carciofi, mescolare.
Nell'altra le polveri: farina, fecola di patate, cremor tartaro, sale e pepe, mescolare.
Versare in un sol colpo gli ingredienti umidi nella ciotola delle polveri, rimestare velocemente fino ad inumidire le polveri, non mescolare troppo, evitando così di compromettere la consistenza classica, grumosa, dei muffins.
Trasferire in ogni pirottino un cucchiaio di impasto, aggiungervi 1 cucchiaino di patè di carciofi, coprire con un altro cucchiaio d'impasto.
Cuocere infornando sul ripiano centrale, per 25 minuti.
Lasciarli intiepidire prima di gustarli, sarà più semplice staccarli dal pirottino.


Che il sole vi baci!

lunedì 21 dicembre 2015

Che il sole vi baci!...Sempre più


Oggi comincia l'Inverno, ma tra appena 91 giorni è Primavera.
Da oggi si allunga il dì ed il sole comincia a baciarci sempre di più!




Che il sole vi baci!

venerdì 18 dicembre 2015

Strappo alla regola


'sta volta ho peccato, ma con consapevolezza!
Un vero e proprio peccatuccio di gola...ogni tanto anche lo spirito vuole la sua parte...Ogni tanto!
L'irrefrenabile desiderio di caponata, di cui sono GHIOTTA, mi ha sopraffatta e indotta in tentazione...ehm no, non sono gravida!

Mi sono sentita un po' come Eva con la mela, al posto di quest'ultima c'erano: melanzana, peperone e zucchina... lo sponsale, però, mi ha assolta in parte.
Una caponatina last speranz, considerando che la raccolta dei suddetti vegetali (sponsale a parte), avviene fino ad Ottobre, benchè qui al sud, grazie alle temperature più miti e alle scarse gelate, è molto probabile che si protragga nei mesi suggessivi.
Quest'anno l'autunno è stato caldissimo, ho preferito, quindi, chiudendo un occhio, pensare di aver acquistato delle ultimizie, un conoscente ortolano infatti, mi ha detto che le sue ultime zucchine spontanee, ma piccine, le ha raccolte i primi giorni di Dicembre.
Non voglio mica tentarvi, riempite pure i cestini così come la vostra fantasia vi suggerisce...ma con prodotti di PIENA stagione eeeeeh! ;-)

Questi cestini sono perfetti per una tavola vestita a festa.
Sarà il ripieno a stabilire se gustarli come: antipasto se abbinati a verdure o piatto completo se accostati a verdure e proteine, suggerisco di raddoppiare la quantità di cestini per ogni commensale se optate per la seconda proposta.

 Cestini di pasta brisée semintegrale 
all'olio extravergine d'oliva


"Con la partecipazione di": per 6 cestini
Per la pasta brisée:
100 gr di farina integrale
100 gr di farina tipo 0
60 gr di olio extravergine d'oliva
60 gr di acqua
1 pizzico di sale

Per il ripieno:
1 melanzana di media grandezza
1 peperone di media grandezza
2 zucchine piccole
3 sponsali, chiamate anche cipolle porraie. Al posto delle quali potete usare il porro o semplice cipolla
una costa di sedano
4 pomodori 
3 cucchiaini di capperi sottaceto
una manciata abbondante di olive nere denocciolate
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 goccio d'acqua se serve
la punta di un cucchiaino di peperoncino in polvere
1 cucchiaino scarso di menta disidratata
1 cucchiaino scarso di sale
Filamenti di foglie di sponsali, per i manici.

Preparare l'impasto:
In una ciotola mescolare le due farine, aggiungere l'olio e impastare con la mano, sbriciolando e sgranando la farina, metterci il sale, mescolare ancora un po', aggiungere poco per volta l'acqua sempre impastando, trasferire sulla spianatoia, formare un panetto omogeneo, coprire con la ciotola a campana, lasciarlo riposare per circa mezz'ora.
Accendere il forno a 180° statico.
Spianare il panetto con il mattarello, ottenendo una sfoglia dallo spessore di circa 4 mm, ritagliare 6 dischi con l'ausilio di un tagliapasta (o di una ciotolina capovolta e una rotella tagliapizza) del diametro di 16 cm.
capovolgere 6 cocottine delle seguenti misure: bordo cm 9,5; altezza cm 5,5; diametro fondo cm 7,5 posizionarvi su ognuna un disco di pasta, pizzicare simmetricamente in sei punti lungo la circonferenza, trasferire ogni cocotte sulla leccarda e infornare sul ripiano centrale per circa 25-30 minuti.
   
Nel frattempo pulire gli sponsali, lavarli e tagliuzzarli a rondelle.
Lavare la melanzana, la zucchina, i pomodori e il peperone, eliminare i piccioli da ogni vegetale e i semi dal peperone, con un tritatutto ridurli in piccoli pezzi.
Tagliuzzare le olive.
Versare l'olio in una padella antiaderente capiente, soffriggere su fiamma media gli sponsali, trascorsi alcuni minuti, aggiungervi i pezzetti dei vegetali.
Mescolare continuamente, insaporire con i capperi, le olive a pezzettini, il peperoncino e la mentuccia, rimestare, abbassare la fiamma continuando di tanto in tanto a mescolare, dovessero asciugarsi troppo il composto aggiungere un goccio d'acqua.
Cuocere per una quindicina di minuti.
Salare poco prima che la cottura termini.
Lasciar intiepidire.
Dopo aver sfornato i cestini, attendere 1 minuto prima di sfilarli dalle cocottine, con uno spiedino praticare delicatamente dei fori da un l'ato e dall'altro, infilare i filamenti ottenuti tagliando con le forbici le foglie degli sponsali nel verso della lunghezza, inserire un capo prima in uno dei fori, lasciarlo passare sotto il cestino per poi infilarlo nell'altro foro, annodare le due estremità, creando così il manico.
Riempire con le verdure.
Possono essere gustati sia tiepidi che freddi.


Che il sole vi baci!  
  


lunedì 14 dicembre 2015

Muffins salati con patata, sponsali, olive e acciughe


Quanto son squisiti questi muffins da 1 a 10? Be', 20!
Ma il mio parere non fa testo:
1) L'autoelogio, no, non depone proprio bene...
2) ADORO il melange di sapori e odori che li avvolgono.
3) quando li ho trangugiati  gustati, avevo una fame cavernicola.

Avete proprio ragione! Mi sembra sia rimasto solo un modo per convenire col mio parere: PROVARLI!

Muffins salati con patata, sponsali, olive e acciughe


"Con la partecipazione di": (per 4 grandi o 6 piccoli)
130 gr di farina 0 (di bassa forza, la mia W160-220)
65 gr di patata (pesata a crudo)
1 uovo (72 gr, pesato con guscio)
100 gr di acqua
15 gr di parmigiano grattugiato
30 gr di sponsali chiamate anche cipolle porraie (pesati già puliti). Al posto delle quali potete usare il porro o semplice cipolla
14 olive nere denocciolate + 4 (o 6 se usate pirottini piccoli) per la decorazione
15 gr di olio extravergine d'oliva + un cucchiaio per cuocere gli sponsali
2 cucchiaini di vino bianco
4 filetti d'acciuga sott'olio
6 gr di cremor tartaro
1 cucchiaino raso di sale

"Mettiamo le mani in pasta":
Sgocciolare i filetti d'acciuga.
Lessare la patata, pelarla e schiacciarla ben bene con la forchetta.
Ridurre a piccoli pezzi le olive.
Dopo aver pulito gli sponsali, tagliuzzarli a pezzettini, trasferirli in una padella con un cucchiaio d'olio, cuocerli per un paio di minuti mescolando con una cucchiarella di legno, aggiungere il vino, continuare la cottura, sempre mescolando, per altri 10 minuti, finchè risulteranno morbidi. Lasciarli raffreddare.
Accendere il forno a 180°.
Sistemare i pirottini nell' apposita teglia, (se usate quella in silicone, posizionatela sulla leccarda del forno, prima di riempire i pirottini, sarà più semplice il trasporto).
Porre in una ciotola la farina, il parmigiano, il cremor tartaro e il sale, mescolare.
In una'altra ciotola versare il resto degli ingredienti, tranne i filetti d'acciuga, mescolare.
Versare in un sol colpo il composto degli ingredienti umidi nella ciotola in cui vi è la farina, rimestare velocemente fino ad inumidire le polveri, non mescolare troppo, evitando così di compromettere la consistenza classica, grumosa, dei muffins.
Versare in ognuno 1 cucchiaio colmo d'impasto, aggiungervi nel centro il filetto arrotolato dell'acciuga (mezzo filetto se usate pirottini piccoli) versare ancora 1 cucchiaio abbondante d'impasto, decorare con un'oliva. 
Infornare sul ripiano centrale, cuocere per 30-35 minuti i grandi, 20-25 minuti i piccoli.


Che il sole vi baci!

giovedì 10 dicembre 2015

Muffins vegani, banana e cioccolato


Ero senza uova e senza latte, mi sono lanciata ad occhi chiusi, atterrando su d'una soffice nuvola, in cui sprofondare e avvilupparsi di morbidezza e golosità.

Quando si desidera qualcosa di buono, non c'è "senza" che ostacoli.
Con i "senza" ci sto prendendo, è il caso di dire: gusto!


MUFFINS VEGANI
banana e cioccolato
  

"Con la partecipazione di": (dosi per 4 grandi o 6 piccoli)
130 gr di farina tipo 0 (di bassa forza, la mia W160-220)
*115 gr di latte d'avena autoprodotto (o se preferite, acquistatelo già pronto)
90 gr di banana matura 
50 gr di scagliette o gocce di cioccolato fondente
30 gr di malto di riso o di zucchero di canna (se la banana è ben matura è possibile ometterlo)
20 gr di olio extravergine d'oliva
la polpa di mezza bacca di vaniglia bourbon
7 gr di cremor tartaro (assicuratevi che nel cremor tartaro ci sia aggiunta di bicarbonato, in caso contrario aggiungetene nelle seguenti quantità: ogni 2 cucchiaini di cremor tartaro 1 di bicarbonato)
1 pizzichino di sale

"Mettiamo le mani in pasta":
*Come autoprodurre il latte di avena:
La sera prima di realizzare i muffins, versare in una tazza alta (quelle da tè) 200 gr di acqua ed aggiungere 35 gr di fiocchi piccoli integrali d'avena.
Trascorse circa 10 ore,  frullare, filtrare il composto attraverso un filtrino a maglie strettissime, se quest'ultime non dovessero esser così fitte, sistemarvi una garzina all'interno del colino.
Di tanto in tanto girare e voltare con un cucchiaino, in modo che il "latte" coli più facilmente.
p.s I sedimenti che rimarranno nel colino potranno essere utilizzati per realizzare qualsiasi altra cosa, io per esempio li ho aggiunti nell'impasto del pane.
Versare il latte d'avena nel frullatore, aggiungervi l'olio, la banana, la vaniglia, il malto di riso, frullare.
In una ciotola trasferire la farina, il cioccolato, il sale e il cremor tartaro, mescolare.
Accendere il forno a 180° modalità statica.
Versare il frullato in un sol colpo nella ciotola delle polveri, mescolare velocemente e non a lungo, ma il tempo necessario affinchè le traccie di farina siano sufficientemente inumidite, sistemare i pirottini di carta nell'apposita teglia, (se usate quelle in silicone, prima di riempire i pirottini, trasferitela sulla leccarda del forno, in modo che il trasporto risulti più facile)  versare il composto nei pirottini fino a mezzo cm dal bordo.
Infornare sul ripiano centrale per 25-30 minuti per i grandi, 20-25 per i piccoli.


Che il sole vi baci!


martedì 1 dicembre 2015

Pane ai cereali


La mia anima ha desiderato, le mie mani, partorito.


(autoscatto)
Pane ai cereali 

"Con la partecipazione di":
500 gr di farina ai cereali
270 gr di farina tipo 1
525 gr di acqua
40 gr di lievito madre
1 cucchiaino di malto d'orzo
10 gr sale

"Mettiamo le mani in pasta":
In una ciotola sciogliere il lievito madre in 125 gr di acqua in cui vi è stato disciolto il malto, incorporare poco per volta le farine precedentemente mescolate tra esse, versare sempre poco per volta la rimanente acqua, continuando ad impastare con la mano, dopo circa mezz'ora incorporare il sale e continuare ad impastare per altri 10 minuti, coprire la ciotola con pellicola o con apposito coperchio, lasciar riposare per 1 ora.
Infarinare la spianatoia, trasferirvi l'impasto aprendolo delicatamente in un rettangolo, praticare 2 serie di pighe a 3, pirlare, coprire con la ciotola a campana, ripetere l'operazione dopo mezz'ora, pirlare, riporre in ciotola, coprire con pellicola o con apposito coperchio, lasciar lievitare per circa 10 ore (ricordo che i tempi di lievitazione variano in funzione della temperatura ambiente).
Infarinare la spianatoia, trasferirvi l'impasto staccandolo con un tarocco dalla ciotola, allargarlo delicatamente senza troppo schiacciare, effettuare 2 serie di pieghe a 3, capovolgere il panetto e pirlare (vedi foto su), coprire con ciotola a campana.
Nel frattempo infarinare un telo in cotone spesso, con semola rimacinata, trasferirlo in un cestino ovale  svasato verso l'alto, dalla base di cm 12x17 (con apertura di circa 20 cm) e altezza di circa 8 cm.
Dopo 35 minuti, formare aprendo, inserendo delicatamente le mani dal dosso verso sotto.
Ottenuto un rettangolo, ripiegare i due lembi a mo' di busta da lattera, ripigare la punta verso l'interno, continuare ad arrotolarlo in maniera morbida su se stasso, evitando di serrare troppo,


adagiarlo con la chiusura verso l'alto, nel cestino foderato, infarinare con semola rimacinata, la supeficie, coprire con le cocche del telo, trasferire in un posto al riparo da correnti d'aria, lasciar lievitare per circa 2 ore o fin quando il volume avrà raggiunto il bordo del cestino.
Accendere il forno a 230°, con al suo interno la leccarda, aspettare che raggiunga la temperatura.
Scoprire il cestino, indossare dei guantoni da cucina o delle presine, sfilare dal forno la teglia ormai rovente, posizionarla a tappo sul cestino, capovolgere il tutto, sottrarre cestino e telo, incidere, il più sollecito possibile, con una lametta in tagli inclinati a 45° e profondi circa 1 cm.
Infornare, dopo 25 minuti, abbassare la temperatura a 210° per altri 25 minuti, ultimi 10 a fessura, ovvero inserendo nell'apertura dello sportello del forno, un pezzo di carta d'alluminio piegato più volte, in modo da ottenere uno spessore di qualche cm, così da creare una piccola apertura che lasci fuoriuscire vapore, questo per ottenere una crosta più croccante.
Trasferire il pane su una gratella, posizionandolo in verticale.
Attendere che sia ben freddo, prima di affettarlo.


Che il sole vi baci! 



giovedì 26 novembre 2015

Treccia all'olio extravergine d'oliva


E se davvero si può viaggiare con l'immaginazione e non c'avete, come me, brama di impastare il panettone, be', chiudete gli occhi e gustate questa treccia, il cui profumo di buccia grattugiata di agrumi, dei canditi e uvetta passa ve lo ricorderanno appieno.

Ci sono alcune fasi in cucina, che divertono ed entusiasmano più di altre, infornare per esempio.
Piantarsi davanti lo sportello del forno, ingannando l'attesa con la lettura di un libro, ogni tanto lo sguardo va oltre l'orizzonte delle pagine e contempla il panorama del lievitato che si gonfia e cresce, come il sole all'alba.
Non ci sono orari che tengano né galateo che t'imponga, quando il forno è abitato da un lievitato, "supererai le correnti gravitazionali e avrai cura di lui".
Nel mio nanoforno, ogni cosa appare ciclope, la realtà è sovrastata dall'illusione ottica e alla vista della treccia, che s'ingigantiva in cottura, la fantasia mi ha invitata al ricordo di quelle donne pingue e burrose ma allo stesso tempo leggere e delicate, dipinte da Botero.

Treccia all'olio extravergine d'oliva, con canditi e uvetta

"Con la partecipazione di":
360 gr di farina tipo 0
50 gr di lievito madre
180 gr di latte intero
32 gr di tuorli
20 gr di miele
50 gr di zucchero di canna integrale
polpa di mezza bacca di vaniglia bourbon
18 gr di olio extravergine d'oliva
buccia grattugiata di 1 limone e di 1 arancia non trattati
1 pizzico di sale

Per la farcia:
30 gr di uvetta
20 gr di moscato o vin santo
90 gr di canditi di cui: 30 gr cedro, 30 gr limone, 30 gr arancia (di ottima qualità, se fatti in casa, meglio!)
1 cucchiaio di marmellata di arance 

"Mettiamo le mani in pasta":
In una ciotola sciogliere il lievito madre nel latte tiepido, aggiungere lo zucchero, i tuorli, il miele, la buccia grattugiata degli agrumi e la vaniglia, mescolare con la forchetta.
Incorporare poco per volta la farina sempre continuando ad impastare con la mano, quando l'impasto ha preso corpo aggiungere il sale e continuare ad impastare sulla spianatoia, fino ad ottenere un panetto liscissimo ed omogeneo.
Spalmare, poco per volta l'olio sulla calotta del panetto, incorporarlo impastando, non aggiungerne altro se la quantità introdotta precedentemente non sarà stata assorbita ben bene dall'impasto.
Pirlare, ovvero arrotondare il panetto come mostrato in questo video tutorial, trasferirlo nella ciotola, coprire con pellicola o con apposito coperchio e lasciar lievitare, in forno spento,  fino al raddoppio circa 8-9 ore, ricordo che la lievitazione è in funzione della temperatura ambiente, potreste inserire nel forno delle bottiglie di acqua calda sul fondo oppure accendere la lucina.
Nel frattempo, tagliuzzare in piccoli pezzi i canditi, ammollare l'uvetta nel vinsanto.
Infarinare leggermente la spianatoia, trasferirvi il panetto e schiacciarlo delicatamente, ottenendo un quadrato di circa 20 cm, effettuare le pieghe a tre per 2 volte (vedi grliglia foto) capovolgere il panetto e pirlare, coprire con la ciotola a campana, lasciar riposare per 1 ora.
Dividere il panetto in 3 parti uguali, spianare delicatamente con il mattarello ogni pezzo, ottenendo delle strisce lunghe circa 35 cm,  spalmare con un velo di marmellata, distribuire i canditi mescolati all'uvetta strizzata, chiudere ogni striscia sigillando pizzicando i due lati tra di essi, ribaltare ogni salsicciotto ottenuto, in modo che la chiusura si ritrovi nella parte sottostante, unire sigillando le tre estremità dei salsicciotti, formare la treccia, attaccare, schiacciando con le mani, i tre capi alla fine della treccia, rimboccando verso sotto (vedi foto griglia)
Trasferire su teglia coperta di carta forno, coprire morbidamente con pellicola, trasferire in forno spento e lasciar lievitare fino al raddoppio (circa 2 ore).
Miscelare 1 tuorlo più un goccio di latte, mescolare e spennellare la treccia, ripetere l'operazione dopo 1 minuto.
Cuocere in forno caldo a 180°, modalità statica, nel ripiano centrale, per circa 35 minuti, per i tempi di cottura adeguarsi alle caratteristiche del proprio forno, la treccia dovrà risultare cotta così come in foto.
Nell'improbabile caso in cui dovesse avanzare, conservarla avvolta nella pellicola o in un sacchetto per alimenti.


Che il sole vi baci!

mercoledì 25 novembre 2015

Sapienze

I miei slanci di testardaggine e pignoleria in fase di sperimentazione, spesso premiano le aspettative che si concretizzano in veri e propri successi.
Questo è quello che è avvenuto nella realizzazione di questi dolci, non una, ma ben tre volte, con "sapienza" e dedizione, aumentando o diminuendo la quantità di quell'ingrediente che non s'equilibrava con gli altri,  ho finalmente raggiunto, la perfetta armonia di sapori e consistenze, ma questo, GRAZIE anche al supporto delle oculate papille di chi amorevolmente fa da cavia in tutto ciò che preparo.
   
Gli ingredienti sono gli stessi che ho usato per i torroncelli, con l'aggiunta di: cacao amaro e  bicarbonato, quest'ultimo, infatti, conferisce al prodotto finale una consistenza morbida, la classica di questo dolcino eccezionale!
La sapienza è il dolce tipico natalizio della città di Bisceglie (Puglia), a base di vincotto d'uva ed altri ingredienti dallo spiccato profumo, ad accentuarne la bontà, una sublime farcia di mostrada d'uva.

Sapienze


"Con la partecipazione di":dosi per 16 sapienze
16 gr di cacao amaro
320 gr di vincotto di uva
280 gr di farina 0
30 gr di zucchero di canna
160 gr di mandorle pelate e leggermente tostate
4 gr di bicarbonato
buccia grattugiata di 1 limone non trattato
1 cucchiaino raso di cannella
5 chiodi di garofano
la polpa di mezza bacca di vaniglia
16 cucchiaini di mostarda d'uva 

"Mettimo le mani in pasta":
In una coppa versare il vincotto, aggiungere le mandorle, precedentemente tostate in forno e lasciate raffreddare prima di ridurle in granella, il cacao, la buccia di limone gratugiata, la vaniglia, la cannella, la cupolina frantumata dei chiodi di garofano e lo zucchero, mescolare.
Incorporare poco per volta la farina, mescolata al bicarbonato, sempre continuando a girare il composto con una forchetta, quando comincerà a prendere corpo, continuare a lavorare l'impasto con la mano, fino ad ottenere un panetto omogeneo e delicatamente appiccicoso.
Staccare dal panetto dei pezzi della misura di una pallina da ping pong, schiacciarli tra le mani per appiattirli nello spessore di scarso mezzo cm, posizionarli nella teglia coperta di carta forno, aggiungere 1 cucchiaino di mostarda d'uva su ognuno e coprire con un altro dischetto di impasto ottenuto nella stessa maniera.
Infornare in forno caldo a 180° sul ripiano centrale, per 8-9 minuti, non di più! Altrimenti assumeranno la consistenza diversa da quella tipica, ovvero: morbida ma rafferma.
Una volta usciti dal forno la consistenza sarà estremamente soffice, attendere che siano perfettamente raffreddati prima di toccarli, se si desidera pennellare la superficie con poco vincotto. Gustarli.


Che il sole vi baci!



lunedì 23 novembre 2015

Biscotti vegani

Senza burro, senza uova, senza latte...senza parole, rimarrete all'assaggio di questi strabilianti biscottini.
Incredibimente friabili, delicati, deliziosi e velocissimi da realizzare, ideali per il tè. Promossi a pieni voti.
VEGamente buoni. E chi li molla più!
Aggiungete pure all'impasto base gli odori che preferite.

Immagino a cosa stiate pensando...alle gocce di cioccolato fondente, veeeeero?????


Biscotti vegani

"Con la partecipazione di": per 18-20 biscotti
140 gr di farina tipo 1 oppure di tipo 0
10 gr di amido di mais
80 gr di malto di riso
40 gr di olio extravergine d'oliva
12 gr di semi di sesamo
buccia grattugiata di un'arancia grande non trattata

"Mettiamo le mani in pasta":
In una ciotola versare: il malto di riso, l'olio, aggiungere la buccia grattugiata dell'arancia e i semi di sesamo, mescolare.
Incorporare poco per volta la farina mescolata all'amido di mais, continuando a lavorare l'impasto con la mano fino ad ottenere un panetto ben lavorato, liscio ed omogeneo, avvolgerlo con della pellicola o conservarlo in un piatto da coprire, lasciar riposare per mezz'ora.
Con il mattarello spianare il panetto nello spessore di mezzo cm, formare con uno stampo, unire i pezzi di ritaglio e continuare a formare.
Posizionarli in una teglia coperta di carta forno, infornare in forno caldo a 180° nel ripiano centrale, per 11-12 minuti e non oltre, dovranno delicatamente dorarsi.
Lasciar intiepidire prima di gustarli.


Che il sole vi baci!


martedì 17 novembre 2015

Farcitini di pasta matta con vino moscato, ripieni di frutta secca, miele, profumati all'arancia


Gli impasti dal gusto neutro sono i più raffinati e a mio parere i più indicati a contenere farcie ricche e mielose, l'abbarccio tra i due sapori antitetici, genera così, l'equilibrio perfetto.

La pasta matta è un impasto che adoro per la totale accessibilità, un impasto dalla grande semplicità ma dalle svariate caratteristiche: è duttile, morbido, friabile se spianata più sottile, leggero e non per ultimo, versatile, usato, infatti, per avvolgere ripieni salati o dolci.
La pasta matta nasce dalla lavorazione di farina, acqua e pochissimo olio, poi qualcuno ha avuto ''l'inebriante" idea di sostituire l'acqua col vino bianco.
Anch'io 'sta volta ho pensato di ubriacare l'impasto col vino, ma dolce!
E' tuttavia stabilito che, con qualsiasi liquido la si realizzi, la pasta matta, per me, rimane sempre la numero 1.     
Questo il nome di fantasia dei dolcini che vi propongo: Farcitini...eh, si fa ben presto a capire perchè.
Ho un debole per i ripieni a base di frutta secca, che, addolcita dal miele e aromatizzata dagli agrumi, mi rende davvero incontrollabile, infatti, non hanno visto l'ora!

        
Farcitini di pasta matta con vino moscato
ripieni di frutta secca e miele, profumati all'arancia


"Con la partecipazione di": per circa 12 farcitini
Per la pasta matta:
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
100 gr di vino moscato
200 gr di farina tipo 1 o tipo 0
1 pizzichino scarso di sale

Per la farcia:
20 gr di mandorle tostate leggermente
20 gr di nocciole
qualche pinolo
scarsi 20 gr di pistacchi non salati
60 gr di miele
buccia grattugiata di 1 arancia non trattata

"Mettiamo le mani in pasta":
In una ciotola versare il vino e l'olio, mescolarli e incorporare poco per volta la farina, mescolando man mano con una forchetta, quando il composto comincia a prendere corpo aggiungere il pizzichino di sale, trasferire l'impasto sulla spianatoia e continuare ad impastare fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo, da riporre in ciotola coperta, lasciando che riposi per un'oretta.
Nel frattempo amalgamare il miele alla buccia grattugiata dell'arancia e alla frutta secca ridotta in granella.
Con il mattarello, spianare il panetto sulla spianatoia, in uno spessore di 2 mm (più sarà spianato, più sarà friabile dopo la cottura, vi suggerisco tuttavia, di mantenervi intorno ai 3 millimetri e non di più, per evitare che la consistenza risulti troppo "corposa" al palato.
Ricavare dei dischetti con un coppapasta (o con un bicchiere) a cerchio del diametro di 8 cm, fatto ciò, avanzeranno dei ritagli che dovranno essere rilavorati, rispianati e ritagliati.
Ottenuti 24 dischetti, farcirne 12, ognuno con un cucchiaino colmo di ripieno, inumidire il bordo con il dito intinto all'acqua e coprire con i restanti 12 dischetti, sigillare con le dita e poi ancora schiacciando, lungo tutto il bordo, con i rebbi della forchetta tenendola con le punte verso l'alto, punzecchiare con i rebbi la cupoletta, in modo che in cottura, gonfiandosi, l'aria fuoriesca evitando che pressi lungo il bordo con conseguente fuoriuscita del miele.
Posizionare i farcitini sulla teglia ricoperta di carta forno, infornarli nel piano centrale e in forno caldo a 180° per circa 15 minuti (preciso che i tempi di cottura variano in funzione delle caratteristiche del proprio forno)
Dovranno dorarsi delicatamente.


Che il sole vi baci!    



lunedì 16 novembre 2015

Focaccia con patata cruda, farina tipo 1 e farro integrale. Con cardoncelli e zucchine.


Da tempo, accudisco piccole quantità di pasta madre, spesso ne rigenero soli 20 gr, utilizzando dosi esigue con eccellenti risultati, panificati leggerissimi e fragranti, con il grande vantaggio di non ritrovarsi a dover impiegare esubero, pur non avendone necessità. 

Dopo aver gongolato dinanzi a questa e quest'altra meraviglia, ehm...scusate i PANEgirici, è la volta della focaccia impastata con soli 10 gr di pasta madre.
Vari sono gli impasti della focaccia: senza patata, con la patata lessa o cruda, si si, avete letto bene: CRUDA.
Presa dalla curiosità, ho testato anch'io quest'ultima versione: mollica soffice e spugnosa, come da manuale, con la comodità di poter scegliere di saltare la cottura della patata.

Al posto del classico condimento con pomodori, ho ammantato la focaccia con funghi e zucchine.
Provate e raccontatemi!


Focaccia con patata cruda, farina tipo 1 e farro integrale. Con cardoncelli e zucchine



"Con la partecipazione di": per una teglia del diametro di 30 cm
350 gr di farina tipo 1(o tipo 0 )
150 gr di farina di farro integrale
10 gr di lievito madre
330 gr di acqua
1 cucchiaino raso di malto d'orzo
70 gr di patata grattugiata
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva + 4 per oliare la teglia
10 gr di sale
4 funghi cardoncelli grandi
1 zucchina piccola

"Mettiamo le mani in pasta"
Grattugiare la patata ( rilascerà dell'acqua, anch'essa d'aggiungere all'impasto) in un piatto.
In una capiente ciotola versarvi 50 gr di acqua diluirla col malto e sciogliervi il lievito, trasferire le farine mescolate tra loro, formare un foro centrale e includere la patata grattugiata.
Versare poco per volta la restante acqua continuando a lavorare l'impasto che man mano risulterà sempre più molle. Dopo averlo lavorato per una ventina di minuti sbattendolo con la mano a "paletta", aggiungere il sale e continuare ad impastare per altri 5 minuti.
Aggiungere in più volte l'olio, dopo averlo incorporato bene, continuare a lavorare effettuando a ripetizione per qualche minuto, delle pieghe in ciotola: sollevando e ripiegando verso il centro i lembi lungo tutta la circonferenza.
Coprire con pellicola o con l'apposito coperchio, trasferire in forno con lucina accesa o con due bottiglie di plastica piene d'acqua calda posizionate nel piano inferiore, oppure usando la borsina d'acqua calda.
Dopo circa 10 ore oliare la teglia e trasferirvi l'impasto servendosi di un tarocco, bagnare abbondantemente le mani in una miscela d'acqua (1 bicchiere) e olio extravergine d'oliva (1 cucchiaio) e schiacciare delicatamente l'impasto facendolo arrivare quasi alle pareti bordo, affettare zucchine (a rondelle) e funghi edopo averli accuratamente puliti, lavati e ben tamponati con un telo, affondarli nella superficie che va ricoperta totalmente e abbondantemente poichè durante la cottura le verdure disidtratandosi rimpiccioliscono.
Trasferire la teglia in forno con lucina accesa (o con bottiglie d'acqua calda) per 1 ora e mezza abbondante.
Accendere il forno a 200° modalità statica, oliare la superficie ancora con 2 fili d'olio, 1 pizzico di sale, infornare sul piano centrale per circa 50 minuti.


Che il sole vi baci!








  

lunedì 9 novembre 2015

Pane semintegrale con nocciole e cioccolato


Lui è "buono", entra in sintonia con tutti, non c'è nessuno che non gli vada a genio...è il classico, come suol dirsi: pezzo di pane!

La grandiosità del pane è data dalla versatilità, s'accosta e amalgama ad un'infinità di sapori, incontra i gusti di tutti, tra gli alimenti, è il passepartotu che allieta ogni pasto della giornata.
La farcia con cui ho insaporito il pane che segue, è una sana alternativa a "quella" crema lì, la ricorda molto nel sapore.
E' un pane profumato che si lascia gustare a colazione, merenda...e "ahimè" in ogni momento della giornata, similmente delizioso se cosparso con un velo delicato di marmellata d'arance o confettura di pere, che con il cioccolato e le nocciole, mandano in visibilio la gola.

Il prossimo?! Profumerà d'olive.
 


 Pane semintegrale con nocciole e cioccolato

"Con la partecipazione di ":
250 gr di farina integrale
250 gr di farina tipo 0
40 gr di lievito madre rinfrescato
330 gr di acqua
2 cucchiaini di malto d'orzo (ne ho aggiunti 2 per accentuarne l'odore)
70 gr di cioccolato fondente
70 gr di nocciole
5 gr di sale


"Mettiamo le mani in pasta":
Autolisi: mescolare le farine in una ciotola capiente, versare poco per volta 280 gr di acqua, contemporaneamente mescolare velocemente in maniera delicata e grossolana.
A fine lavorazione l'impasto risulterà "stracciato", non omogeneo, coprire la ciotola con della pellicola o con l'eventuale coperchio, lasciar riposare per 45 minuti.
Sciogliere il lievito madre nei restanti 50 gr di acqua diluiti al malto d'orzo, versare poco per volta nell'impasto, man mano lavorarlo.
Continuare ad impastare per 20 minuti, aggiungere il sale e procedere con la lavorazione sul piano di lavoro per altri 10 minuti, pirlare (arrotondare, qui il video tutorial) spostare un attimo dal centro del piano il panetto, infarinare quella parte, riporlo su quest'ultima, coprire a campana con la ciotola e lasciar puntare per mezz'ora.
In questo lasso di tempo il panetto si sarà "accomodato" aprendosi" notevolmante, allargarlo ulteriormente in maniera delicata, infilando le mani verso sotto, fino ad ottenere un quadrato di circa 21 cm, effettuare le pieghe a tre piegando prima un lato lasciando che la parte arrivi a metà del quadrato, poi piegare l'altro sovrapponendolo al primo, a seguire i restanti due nella stessa maniera (vedi foto, per ingrandirla clicca)
capovolgere il panetto rimboccare delicatamente lungo il bordo, ottenere un panetto sufficientemente tondo.
Riporre in ciotola, coprire e lasciar lievitare per circa 9 ore (ricordo che i tempi di lievitazione variano a seconda della temperatura ambiente. Dovrà raddoppiare di volume)
Infarinare la spianatoia, trasferirvi l'impasto, aprirlo delicatamente formando un quadrato come descritto prima, praticare le pieghe a tre (come in foto) capovolgere e arrotondare facendo roteare il panetto con le mani infilate verso il basso (come in questo video al 30° secondo), coprire a campana con la ciotola, lasciar riposare per una buona mezz'ora.
Infarinare abbondantemente un telo in cotone, sistemarlo in un cestino ovale svasato verso l'alto, dalla base di cm 12x17 (con apertura di circa 20 cm) e altezza di circa 8 cm.
Riaprire delicatamente il panetto, riformare il quadrato, disporre i pezzi di cioccolato e nocciole su tutta la superficie, formare la pagnotta avvolgendola delicatamente su se stessa prestando attenzione a NON serrare molto in fase di arrotolamento, pizzicare lungo tutta l'apertura facendo in modo che le due parti d'impasto siano ben sigillate, stessa cosa per le estremità.
Adagiare la pagnotta, con l'apertura sigillata verso l'alto, infarinare la superficie, coprire con le cocche del telo, lasciar lievitare per 2 ore.
Accendere il forno a 230°, portarlo a temperatura.
Nel frattempo foderare con la carta forno la leccarda, aprire i lembi del telo che coprono la pagnotta, porre la leccarda con la carta forno sull'imboccatura del cestino a mo' di tappo, posizionare una mano sulla leccarda, l'altra sotto il cestino e capovolgere, posare su di un piano la leccarda ritrovandosi il cestino capovolto in essa, sottrarre il cestino e delicatamente il telo, effettuare delle incisioni con una lametta, trasferire in forno.
Dopo 10 minuti abbassare la temperatura a 200° fino a cottura ultimata (circa 40-45 minuti).
Lasciar raffreddare su di una gratella prima di affettarlo.


Che il sole vi baci! 


giovedì 5 novembre 2015

Cantuccino: il BIScotto


Trovo che il cantuccino sia l'emblema del BIScotto, infatti è cotto due volte.
In ogni cantuccio (è il caso di dire) della rete, si trovano svariate rivisitazioni della ricetta tradizionale di questo delizioso tozzetto, da intingere in vini liquorosi, il primo tra tutti: il vin santo, ottimi anche gustati col moscato e perchè no, inzuppati nel tè o il caffè.
Il cantuccino nasce con un'anima di mandorle, c'è poi chi come me, rielabora a proprio gusto gli abbinamenti mescolando frutta secca a spezie, cioccolata, odori vari e semi, usando magari anche farine alternative.
Deliziosissimi anche con nocciole, pezzettini di cioccolato e buccia grattugiata di mandarino.

 

        Cantuccini con mandorle, fichi secchi e anice stellato

"Con la partecipazione di":
250 gr di farina tipo 1 (o tipo 0) (se serve, aggiungere altra manciata di farina, fino a rendere l'impasto comunque poco appiccicoso l'impasto)
90 gr di zucchero di canna integrale
125 gr di mandorle non pelate
4 fichi secchi
2 uova
6 petali di anice stellato
30 gr di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di cremor tartaro

"Mettiamo le mani in pasta":
In una ciotola rompere le uova, aggiungere lo zucchero e l'olio, amalgamare con una forchetta, unire le mandorle, i fichi secchi precedentemente tagliati in piccoli pezzi e l'anice stellato ridotto in polvere nel macinacaffè, mescolare.
Versare la farina con l'aggiunta del cremor tartaro, poco per volta continuando a lavorare il tutto, prima con la forchetta, quando l'impasto prende corpo continuare con le mani.
Ottenuto un impasto omogeneo, formare un filoncino di circa 30 cm, appiattire delicatamente le estremità, schiacciarlo leggermente in superficie, trasferirlo sulla teglia foderata di carta forno.
Cuocere a 180° in forno a temperatura, per circa 25 minuti.
Lasciar intiepidire, affettarlo in diagonale nello spessore di 1 cm e mezzo, disporre ogni fetta in teglia con carta forno, infornare a 170° (forno a temperatura) per 12 minuti.


Che il sole vi baci!

lunedì 2 novembre 2015

Gnocchi di pesce


Sin da quando la mia mente ha imbastito questa ricetta, sentivo le papille esultare, lo stomaco gorgheggiare e le mani sMANIare, non mi restava che caldeggiare l'istinto e mettermi all'opera.
Quello della cipolla, (in particolare dello sponsale) olive, uvetta e pinoli è il tipico condimento pugliese che accostato al baccalà, regala al palato grande appagamento. 
Certa di questo, ho seguito l'impulso famelico che mi ha portata a raddoppiare le dosi (e come se non bastasse tirare a lucido il piatto).

Travestire il pesce da gnocco, è anche un ottimo espediente per rendere la pietanza gradita anche ai più riluttanti a questo alimento.
L'accostamento alla patata e alla farina camuffa il sapore del pesce, che c'è, non si vede e si sente poco.
Propongo il baccalà perchè è reperibile ovunque e in ogni stagione, non ha (o quasi) spine ed è facilmente lavorabile, potrete tuttavia sostituirlo col pesce che preferite, qui ad esempio li ho realizzati con la gallinella e conditi con un semplice sughetto di pomodoro,  non ponete limiti alla vostra fantasia e buon gusto. 
  
Gnocchi di pesce
 
"Con la partecipazione di": (dosi per 4 persone)
Per gli gnocchi:
400 gr di patate
300 gr di baccalà privo di pelle (dissalato ben lavato e strizzato)
270 gr di farina tipo 1 o tipo 0 (La quantità di farina è relativa, potrebbe esserci bisogno di aggiungerne altra o usarne meno, da tener conto che l'impasto dovrà risultare morbido ma lavorabile, non appiccicoco)

Per la salsa di cipolle:
270 gr di cipolle bianche o sponsali (ho usato semplice cipolla bianca attendendo il periodo giusto dello sponsale)
30 gr di uvetta
30 gr di vino bianco
30 gr di pinoli
170 gr di olive nolchi con nocciolo (o quelle nere che preferite)
70 gr di pomodori rossi (o pelati sgocciolati ben bene)
2 cucchiai colmi di olio extravergine d'oliva
1 bicchiere d'acqua 
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
sale qb
pepe qb

"Mettiamo le mani in pasta":
Tostare leggermente i pinoli.
Ammollare l'uvetta nel vino.
Dopo aver dissalato, ammollato, ben lavato e strizzato il baccalà (se preferite acquistate il filetto già dissalato, tuttavia rilavatelo più volte) tuffarlo in una casseruola con acqua che bolle, il prezzemolo e l'aglio scamiciato, lasciar lessare per circa 5 minuti.
Trasferire il baccalà, tralasciando gli odori, in uno scolino e lasciare che dreni l'acqua in eccesso.
Nel frattempo lessare le patate con la buccia, mentre ques'ultime cuociono, eliminare eventuali spine dal baccalà, frullarlo e metterlo da parte.
Pelare le patate ancora molto calde, schiacciarle con l'apposito aggeggio lasciando cadere la poltiglia sulla spianatoia, aggiungere il baccalà frullato, mescolare grossolanamente con una forchetta, lasciar intiepidire quindi mescolare con le mani aggiungendo poco per volta la farina, grattare di tanto in tanto con un tarocco, l'impasto che rimane eventualmente attaccato al piano di lavoro.
Raggiunta la consistenza ideale (morbida ma non appiccicosa) formare un panetto, infarinare quanto necessario il piano di lavoro, sottrarre volta per volta dei pezzi dall'impasto e formare dei serpentelli dello spessore di 2 cm circa, sezionarli a tocchetti lunghi quanto larghi.
Man mano che si formano gli gnocchi infarinarli leggermente in modo che non si attacchino l'un con l'altro.
Pulire e frullare le cipolle, soffriggerle in una padella grande a bordo alto su fornello medio a fuoco basso,  rimestando sovente, dopo 5 minuti aggiungere l'uvetta strizzata e le olive (se usate le nolchi, dopo averle sciacquate ed asciugate) mescolare, lasciar cuocere qualche minuto sempre rimescolando, sfumare con il vino in cui vi è stata ammollata l'uvetta, girare e voltare, coprire con un coperchio, lasciar cuocere per 5 minuti, rimestando di tanto in tanto.
Aggiungere il pomodoro precedentemente tagliuzzato a piccoli pezzi, mescolare, versare l'acqua, salare, coprire e lasciar cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti, rimestare. Spegnere e lasciar coperto.
Nel frattempo porre a bollire l'acqua, tuffarci gli gnocchi, appena tornano a galla, ci vorranno pochi minuti, prelevarli con la schiumarola, trasferirli nella padella in cui vi è il condimento, accendere il fornello a fuoco basso, mescolare per qualche secondo delicatamente con la cucchiarella di legno.
Impiattare, aggiungere una manciata di pinoli, del prezzemolo a coriandoli e un po' di pepe.


Che il sole vi baci!

mercoledì 28 ottobre 2015

Biscotti con farina di castagne, limone, rosmarino e frutta secca


Ohibò! Il sacchetto di farina di castagne est terminé!
Gira che ti rigira, dalle che ti ridalle, dopo aver replicato un pò di volte i bentagliati e i biscotti che vi propongo oggi, tralascio un'altra leccornia che prossimamente pubblicherò...di certo non immediatamente dopo il seguente post, finirei per tediarvi.
Urge rifornimento di questa particolare farina dal retrogusto dolciastro ma assolutamente versatile per questo impiegabile anche in ricette salate.
Definirei questi dolcini: l'apoteosi della frutta secca per l'utilizzo di più tipi di quest'ultima, (compresa la farina) con quel tocco di freschezza conferito dalle note di rosmarino e limone, una mescolanza di sapori gradevolmente aromatica.
La consistenza ricorda quella dei mostaccioli.

Biscotti con farina di castagne, limone, 
rosmarino e frutta secca


"Con la partecipazione di": (dosi per 10 biscotti)
N.B la frutta secca da me impiegata, potrete tranquillamente sostituirla con quella che più vi aggrada.

110 gr di farina di castagne
20 gr di pinoli
20 gr di pistacchi non salati (se non riuscite a reperirli sostituiteli con le nocciole)
20 gr di mandorle pelate
40 gr di zucchero di canna integrale
20 gr di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino raso di rosmarino secco
1 tuorlo
buccia grattugiata di mezzo limone
1 cucchiaino di cremor tartaro
35 gr di acqua

"Mettiamo le mani in pasta":
Sminuzzare la frutta secca  e il rosmarino, ottenendo una granulometria più piccola di una normale granella, versare il tutto in una ciotola, aggiungere l'olio, il tuorlo, lo zucchero, la buccia grattugiata del limone, amalgamare e versare la farina precedentemente mischiata al cremor tartaro, mescolare e versare pian piano l'acqua, fino ad ottenere un impasto appiccicoso.
*Prelevare dei mucchietti d'impasto un pò più grandi di una noce, formare delle palline o dei filoncini da schiacciare nello spessore di un paio di cm, adagiarli sulla teglia foderata di carta forno, ornare incastonando nella superficie la frutta secca che preferite.
*Per evitare che gran parte dell'impasto rimanga attaccato alle mani, sciacquare ed asciugare quest'ultime ogni due palline formate.
Infornare a forno caldo 180° per 10 massimo 12 minuti.
Prima di gustare lasciarli raffreddare.


Che il sole vi baci!

mercoledì 21 ottobre 2015

Bentagliati con farina di castagne su crema di ceci e granella di pistacchi

Ci son dei giorni in cui si è meno verbosi, ci si limita ad esaltare la bontà di una pietanza con l'uso di una sola parola, ma che ne vale tre!

Un THREEpudio di sapori:
1) farina di castagne
2) ceci
3) pistacchi

Bentagliati con farina di castagne, 
in crema di ceci e granella di pistacchi 

"Con la partecipazione di" (dosi per 2 persone)
per la pasta:
100 gr di farina di castagne
100 gr di farina di farro integrale
50 gr di semola (non rimacinata)
125 gr di acqua

Per la crema di ceci:
140 gr di ceci (pesati a crudo)
2 spicchi d'aglio
mezza cipolla o una piccina
1 rametto di prezzemolo
rosmarino
1 foglia di alloro
olio extravergine d'oliva
pepe
granella di pistacchi (o se preferite pinoli tostati)
sale

"Mettiamo le mani in pasta":
Ceci:
sciacquare i ceci, metterli in ammollo 12 ore prima di cuocerli.
Cuocere i ceci, dopo averli scolati, in una casseruola con abbondante acqua il cui livello dovrà superare di 4 dita quello dei ceci, aggiungere 1 spicchio d'aglio, prezzemolo, alloro.
Accendere il fornello medio al minimo e lasciar cuocere per 2 ore o finchè risulteranno cotti.
In una casseruola soffriggere con 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva per qualche minuto la cipolla, l'aglio e il rosmarino, trasferirvi i ceci sgocciolati, lasciar insaporire per 5 minuti, aggiungere dell'acqua calda fino a coprirli, cuocere per circa mezz'ora, verso fine cottura salare.
Con un frullatore ad immersione o un semplice frullatore, ridurre in crema i ceci compresi di acqua e odori.
La crema dovrà risultare scioglievole e non troppo compatta, aggiungere eventulmente qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, o al contrario dovesse risultare troppo liquida farla rapprendere sul fornello, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere la giusta consistenza.
Pasta:
Mescolare tra loro le farine, trasferirle sulla spianatoia, formare un foro centrale e aggiungere l'acqua poco per volta, continuando a lavorare, dopo aver ottenuto un panetto ben impastato e omogeneo (personalmente formo un salamino allungando con le mani il panetto tondo, in modo che in fase di stesura, mi ritrovi con una fascia d'impasto e quindi con bordi più simmetrici rispetto a quelli che otterrei con un cerchio) coprirlo con un piatto fondo a campana, lasciarlo riposare mezz'ora.
Con il mattarello spianare il panetto nello spessore di scarsi 2 di mm.
Con una rotella taglia pastapasta smerlata, ritagliare delle strisce larghe circa 2 cm da sezionare a loro volta in rombi o quadrati.
Man mano che si creano i rombi, infarinarli con della semola, la stessa usata per l'impasto, im modo che non si attacchino l'uno con l'altro.
Cuocere la pasta in abbondante acqua per circa 7 minuti.
Scolare la pasta, oliarla con un filo d'olio extravergine d'oliva in modo che non si attacchino i pezzi l'un con l'altro, mescolare delicatamente.
Impiattare qualche cucchiaio di crema in ciascun piatto a seguire i bentagliati, ancora della crema, pepare, decorare con la granella di pistacchi e un filo d'olio extravergine d'oliva.


Che il sole vi baci!

lunedì 19 ottobre 2015

Biscotti alla zucca


Siete adagiati sul letto, in panciolle, con un cuscino dietro la schiena a disegnare la più scorretta, ma altrettanto comoda e confortevole delle posizioni, un libro sulle gambe piegate a formare una piramide.
Dalla finestra s'immette un'ovattata luce pomeridiana, il plaid disordinatamente intricato tra le vie del corpo. E' autunno ahimèdevofarmeneunaragionesigh e sebbene amiate come me l'estate, troverete questo quadro bramato e carezzevole. 
Al vostro fianco una sedia sulla quale è posata, su d'un piattino, una bella tazza fumante e profumata del vostro tè preferito, o una tazzina di caffè per gli amanti di quest'ultimo.
Lì, accanto alla teiera, un vassoietto straripante con dei biscottini alla zucca, il cui profumo, compenetrando con l'odore del tè e quello astratto dell'atmosfera succitata, vi ubriacherà di piacere sensoriale.

Gli amanti della bella stagione potranno ben comprendere quale stoico lavoro di fantasia occorre applicare pur di  accettare i lunghi giorni della stagione fredda.
Ghermisco l'audacia e con impulso di gioia mi dico: fortuna che ci sono i frutti di stagione a donar brio alle giornate cineree, la zucca ne è un esempio lampante...come il sole estivo!

Questi biscotti DE-LI-ZIO-SI! Li realizzo un giorno si e l'altro anche, si dissolvono in un batter d'occhio, motivo per cui ho risolto triplicando la dose in fase di realizzazione.
Ve li propongo sia con farina tipo "0" che con farina di farro integrale, fantastiche entrambe le versioni, anche se accordo la mia preferenza alle farine integrali (in particolare quella di farro) sia per il gusto più rustico, che per esigenze salutistiche.
Di seguito le foto di entrambe le versioni con relativa ricetta.
A voi la scelta!

Biscotti alla zucca
 
 (La quantità di farina varierà in base al tipo di quest'ultima e alla quantità di liquidi contenuti nella zucca)

"Con la partecipazione di " (per 16 biscotti)
150 gr di farina tipo 0
100 gr di zucca
70 gr di zucchero integrale di canna muscovado
70 gr di gocce di cioccolato fondente (sostituibile con uvetta passa, granella di frutta secca...)
1 tuorlo d'uovo
20 gr di olio extravergine d'oliva
1 pizzico di cannella (sostituibile con buccia grattugiata di un limone, arancia bio o la spezia che più vi aggrada)
1 cucchiaino di cremor tartaro

Se impiegate farina di farro integrale:
135 gr di farina di farro integrale
60 gr di gocce di cioccolato
60 gr di zucchero integrale di canna muscovado
il resto invariato

"Mettiamo le mani in pasta":
In una ciotola: tuorlo + zucchero + zucca precedentemente sminuzzata (a piccolissimi pezzi) in un mixer +olio +gocce di cioccolato. Mescolare ben benino.
Aggiungere pian piano la farina mescolata al cremor tartaro continuando a girare l'impasto che si crea con un cucchiaio o con una paletta, alla fine il composto risulterà molle e appiccicaticcio.
Prelevare con un cucchiaino dei mucchietti d'impasto (il cucchiaino dovrà risultare pieno) trasferire sulla teglia foderata di carta forno, aiutandosi con un altro cucchiaino o con il dito leggermente inumidito all'acqua trascinando l'impasto lungo la parte concava fino a farlo cadere sulla teglia.
Premere delicatamente con le dita inumidite, appiattendo nello spessore di mezzo cm scarso ogni mucchietto cercando di conferire una forma omogenea e piuttosto tondeggiante.
Infornare a forno caldo 180° (forno statico) per 20 minuti (se li preferite un pò più cotti conitnuare per altri scarsi 5 minuti) nella parte centrale del forno.


Che il sole vi baci!