venerdì 6 luglio 2012

Salutiamoci..."svolazzando"



L'ispirazione è l' "ingrediente" fondamentale per poter scrivere un post.

L'assenza di estro mi porta ad avere lunghi periodi di silenzio dal mio food-diario virtuale, al contrario quando m'invade il ghiribizzo, sciabordo in fiumi di parole e di sapori, mi capita infatti di postare anche più giorni di seguito.
Sarete ormai abituate, (mi rivolgo alle "vecchie" amiche blogger) alla volubilità del mio blog, periodi in cui marino per mesi, per poi passare a periodi di costante presenza.
Motivo per cui, tendo a non partecipare a miriadi di raccolte e contest in giro per la blogsfera, non potrei assolutamente impegnarmi seduta stante,  soprattutto quando i contest sono abbinati a scadenze, lunghe o corte che siano, il solo pensiero di esser "rincorsa" da un countdown, mi manda in offuscamento perdendo ahimè, l'ispirazione nella nebbia.
L'unica escamotage...shhhhhh non diciamolo forte, il neurone dell'estro e della fantasia potrebbe sentire...è ritrovarsi involontariamente tra le mani, gli ingredienti adatti per preparare la ricetta giusta (spero), con la quale partecipare ad un contest.
Com'è appunto, capitato per questa pietanza a base di zucchina, vegetale di stagione che, nel cesto di frutta e verdura di casa pagnuz, è presente un giorno si e l'altro anche.

Farfalle con farina di semola rimacinata di grano duro e curry al pesto di zucchine e tofu


 

 Mangiare bene per stare bene!
 Con questa ricetta partecipo al contest: "Salutiamoci", ospitato questo mese da Cobrizio, l'ingrediente principe: la zucchina.


"Con la partecipazione di" : dosi per 2 persone
Per la pasta:
170 gr di farina di semola rimacinata di grano duro bio
1 cucchiaino colmo di curry
acqua qb
Per il pesto:
2 zucchine medie
6 foglie di menta
100 gr di tofu
3 cucchiai di olio evo per la cottura delle zucchine + 1 aggiunto nel mixer
7 foglie grandi di basilico
1 manciata di manorle leggermente tostate
1 spicchio d'aglio
sale
pepe

"Mettiamo le mani in pasta" 
Versare la farina su una spianatoia di legno, aggiungere il curry, mescolare con la mano, versare pian piano l'acqua a temperatura ambiente, fino a raggiungere la giusta consistenza, il panetto dovrà risultare morbido ma non appiccicoso.
Tagliare pezzi di impasto da tirare con la "nonna papera" (la macchina della pasta), posizionando la manopola su 5; piegare l'impasto in due tirare nuovamente posizionando la manopola su 3; in ultimo, senza piegare la pasta, ripassare con manopola in posizione 1.
Ottenuto il rettangolo, ricavare con la rotella taglia pasta delle strisce, da tagliare a loro volta, in rettangolini di circa 5 cm per 3 cm e mezzo, pizzicare al centro per formare la farfalla, lasciar asciugare per 1 ora.
Nel frattempo. preparare il pesto.
Lavare e grattare le zucchine attraverso i fori più larghi della grattugia, passarle in padella con olio, aglio, prezzemolo e menta, aggiungere mezzo bicchiere d'acqua salare e lasciarle cuocere 10 minuti.
Versare le zucchine con il condimento e tutto il resto degli ingredienti e l'olio (tofu tagliuzzato) in un mixer, frullare, se il composto dovesse risultare un pò pastoso, aggiungere un goccio d'acqua.
Cuocere la pasta, condirla col pesto, impiattare, sbriciolare con granella di mandorle leggermente tostate.



Che il sole vi baci...a presto!

mercoledì 4 luglio 2012

Tra le righe



Bhuhahahhahahah!!! Come volevasi dimostrare... ahahhahaah
Ehm...scusate! :/
Mi sto sganasciando dalla risate, mi dispiace ma, non posso rivelarvi il motivo di cotanta ridarella! Neanche se mi regalaste il giro del mondo in camper (ma anche si ahahahha. Oggi ho la risata facile)
Massiiii niente di interessante, anzi!... Ho solo confermato un presentimento, mi diverto a lanciare la canna da pesca, per poi "ammirare" incuriosita i "pesci" che abboccano...però, attenzione! Sono una pescatrice sportiva io :) slamo il pescato per lascirlo libero...lo guardo, lo studio, ne faccio cultura, perchè c'è sempre da imparare da tutto e da tutti!

eheheheheh so che state leggendo tra le righe :)) 


 Budino a righe al caffè d'orzo, latte di soia, spezie e agar agar


"Con la partecipazione di" : per 2 stampi da 150 gr
150 gr di latte di soia alla vaniglia bio
130 gr di acqua + 30 gr per stemperare l'agar agar
2 cucchiani di  caffè d'orzo solubile
70 gr di sciroppo di riso
4 gr di agar agar
petali di anice stellato
mezzo cucchiaino di vaniglia bourbon in polvere
1 chiodo di garofano
4 bacche di cardamomo
schegge di cannella

"Mettiamo le mani in pasta" :
In un pentolino versare il latte di soia, le spezie e metà dello sciroppo di riso, mescolare.
In un altro pentolino versare 130 gr di acqua e lo sciroppo di riso, il caffè d'orzo, ottenuto precedentemente stemperando l'orzo solubile in qualche cucchiaio di acqua, tiepida,  prelevata dai 130 gr.
Stemperare in un bicchiere l'agar agar con i 30 gr di acqua tiepida, dividere in due il quantitativo, versare in ciascun pentolino, lasciar sobbolire, mescolando, per 2 minuti entrambi i composti.
Versare negli stampini, attraverso un colino a maglie strette, alternando i colori, avendo l'accortezza di trasferire in frigo per qualche minuto, strato dopo strato.
Lasciar rapprendere completamente in frigo, per qualche ora.
Sformare  rifilando lungo il bordo aiutandosi con un coltello a lama sottile,.
Attenzione perchè gli strati tenderanno a staccarsi l'uno dall'altro, ma con un pizzico di pazienza, riuscirete nell'intento :)

Che il sole vi baci...a presto! 

lunedì 2 luglio 2012

"Condizionata"


Detesto l'aria condizionata!

Mia madre, contrariamente a me, non sopporta il caldo e quando le temperature salgono, si tappa in casa ...dice che il caldo "l'allassiana": la sfinisce.
Vediamo un pò se indovinate quindi, chi si dedica  per cause di forza maggiore, alla spesa giornaliera???????!!!
Wèèè ma quanto siete perspicaaaaaaaaaaci!
Ebbene si!...La sottoscritta!
Sarebbe un divertimento se solo non avessi la sensazione di entrare in una serie di igloo piuttosto che in negozi di alimentari, dove al posto di Pingù c'è un salumiere fresco fresco di giornata e invece delle slitte, i carrelli della spesa.
Cosi oltre all'aria, ad essere condizionata lo sono anch'io, questa situazione infatti mi condiziona  nell'intabarrarmi prima di entrare in un ambiente "artico".
Vi prego ditemi,  è per caso esplosa la moda dell'aria condizionata sparata a palla???
Quelle poche volte che ahimè, inavveduta ho lasciato a casa la mia coperta di Linus nonchè la giacchina in ciniglia con cappuccio (ehhh si con cappuccio, perchè il mal di testa da cervicale è sempre dietro l'angolo!), dalla quale non mi separo mai (o quasi), ho rischiato di incriccarmi seriamente, come purtroppo è successo in altre, fortunatamente rare, tragiche circostanze.
Immaginate la scena all'entrata del market: sfilo dalla borsa la mia brava felpina e la indosso in tutta fretta, tiro la lampo e metto il cappuccio, a volte dimentico di togliere i mastodontici occhiali da sole, per poco le cassiere non mettono le mani in alto, manco fossi un rapinatore!
Dal macellaio invece, inoltro le mie richieste rimanendo sull'uscio della porta al di là del vetro, scandendo con il labiale le parole in modalità muta o appena sonorizzata...a lavoro compiuto, lui gentilmente arriva da me ed avviene il baratto.
Fortuna che in pescheria il bancone s'affaccia nell'aria antistante l'entrata...


Gnocchi di patate e gallinelle


"Con la partecipazione di" dosi per 4 persone
per gli gnocchi:
La polpa di 400 gr di gallinelle
400 gr di patate
farina 0 qb ad ottenere la consistenza giusta per poterli lavorare
1 foglia d'alloro
1 foglia grande di basilico
prezzemolo
1 spicchio d'aglio

per la salsa
600 gr di pomodori perini
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
peperoncino in polvere a piacere
2 cucchiai di olio evo
sale qb
1 goccio di vino bianco

"Mettiamo le mani in pasta" :
Eliminare dal pesce le interiora e le branchie, sciacquarlo con acqua fredda, trasferirlo in una pentola dal bordo basso, versare 3 bicchieri d'acqua, aggiungere il basilico, l'alloro, il prezzemolo e l'aglio, porre su fuoco fino a cottura.
Nel frattempo lessare le patate con la buccia.
Sbollentare i pomodori, pelarli, tagliarli a spicchi, eliminare i semi. In una casseruola mettere l'olio, l'aglio privo di camicia e tagliato in due, lasciar scaldare qualche secondo, aggiungere i pmodori pelati e tagliati, il prezzemolo, il peperoncino e il sale, cuocere per circa 1 quarto d'ora, girando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno, sottrarre l'aglio, spegnere e coprire.
spolpare il pesce, eliminando dalla polpa la pelle e le spine, frullare.
Pelare le patate ancora bollenti, schiacciarle con l'apposito aggeggio, aggiungere la polpa delle gallinelle, amalgamare con una forchetta, lasciar intiepidire ed aggiungere manciate di farina, fino a raggiungere la giusta consistenza, infarinare il piano di lavoro tagliare pezzi d'impasto e formare dei serpentelli dello spessore di 2 cm circa, sezionarli a tocchetti lunghi quanto larghi.
Tuffarli in acqua bollente, appena tornati a galla, prenderli con una schiumarola e versarli nella casseruola con il pomodoro, porre su fiamma viva, aggiungere dopo pochi secondi il vino bianco, mescolare delicatamente, impiattare e decorare con coriandoli di prezzemolo fresco.


Che il sole vi baci...a presto!

giovedì 28 giugno 2012

"...che deve tenere la testa al suo posto e cioè sul collo"



 Per diventare rinco doc, occorre impegnarsi in lunghi anni di studio arduo ed assiduo o frequentare indefessamente esperti in materia, cultori ed appassionati di tale scienza.
Per chi invece, come me, ha la fortuna di avere l'attitudine in questa dissennata disciplina, è sicuramente più avantaggiato, può permettersi quindi, grazie alla sua naturale inclinazione, di trascurare tranquillamente l'apprendimento.

Arrivare negli uffici ASL del comune limitrofo, a 12 km dalla propria città, vagando per mezz'ora in lungo e in largo  alla ricerca della dottoressa Pinco Palla e accorgersi di aver letto erroneamente sulla richiesta medica, il nome del comune sbagliato al posto di quello della città d'appartenenza, dove invece gli uffici menzionati, distano a qualche centinaio di metri!
Con questa mi merito o no il massimo dei voti???!!!

AAA rincitrullita con esperienza veterana in ambito ma'ndotienilatesta, impartisce lezioni e ripetizioni.
Garantiti vertici di assoluto rimbambimento!

Panna cotta ai gelsi rossi con agar agar


“Con la partecipazione di” : (per 2 stampini da 150 gr)
250 gr di panna fresca bio
1/2 cucchiaino di vaniglia bourbon in polvere
50 gr di latte fresco intero bio
40 gr di succo naturale di gelsi rossi
50 gr di sciroppo di riso bio
3 gr di agar agar in polvere


“Mettiamo le mani in pasta” :
In una pentola versare la panna, il latte, la vaniglia e lo sciroppo di riso, mescolare, porre su fiamma bassa e lasciar sobbollire.
Nel frattempo, in un pentolino riscaldare appena il  succo di gelsi, togliere dal fuoco e versare poco per volta, mescolando con un cucchiaino, sull’agar agar precedentemente messo in una coppetta. Stemperarlo bene.
Togliere dal fuoco la panna fumante, versare ¼ della quantità in un altro pentolino (possibilmente a doppio fondo) aggiungere 2 cucchiaini colmi di succo di gelsi rossi in cui è stato stemperato l’agar agar, versare il restante succo nell’altra parte di panna (doverete ottenere due tonalità di rosa differenti, nel primo più satura).
Porre entrambe le pentole sui fornelli, mescolare con due cucchiai, ciascuno per ogni pentola, in modo da non contaminare entrambe le tonalità di colore, lasciar nuovamente sobbollire per 3 minuti sempre mescolando (chiudete la finestra, il vicino potrebbe rimanere sconcertato vendendovi ruotare entrambe le braccia ahahahahahah)
Versare negli stampini (attraverso un colino a maglie strette) 4 cucchiai di panna dalla tonalità chiara, trasferite in frigo fino a che il composto si rapprenda un po’.
Riprendete gli stampini, versare (sempre attraverso il colino) una quantità di panna rosa intenso al centro, formando un medaglione, attenzione a lasciare incontaminato di qualche mm, il bordo esterno.
Riporre in frigo per il tempo necessario, riprendere gli stampini, versare in ugual quantità, il resto della panna rosa chiaro.
Trasferire in freezer per un’ora o in frigo per più tempo, sformare aiutandosi con un coltello a lama sottile, rifilando lunco il bordo.
p.s essendo avanzata pochissima panna rosa intenso, l’ho versata nella seconda colata chiara, creando cosi, il bordo inferiore di mezza tonalità più scura.


Come dite? Dov'è il nesso logico che lega il racconto alla ricetta???...CRIBBIO! Avete ragione!!!


Che il sole vi baci...a presto!




  

lunedì 25 giugno 2012

Polpo "arricciato"...e cetrioli


Storia di una conducente di autobus che credeva d'esser Schumacher.
La bellezza di 40 minuti davanti alla fermata dell'autobus, di cui 30 di ritardo, finalmente, solo dopo essermi ripetutamente affacciata sul ciglio della strada con la speranza che arrivasse,  scorgo in lontananza l'atteso mezzo.
Non faccio in tempo ad accomodarmi su uno dei sedili, che il bolide parte a tutto spiano, l'autista nelle vesti di Schumacher, per il copioso ritardo causato da imprevisti sulla strada, spinge a tavoletta l'accelleratore.
Mi assale la voglia di scendere alla prima fermata, mi rendo conto dell' irrealizzabile idea vista l'ingente distanza che divide il punto di partenza da quello di arrivo, stringo i denti e non solo...recitando un rassicurante mantra che mi accompagna fino alla prima fermata utile.
Scendo dal bus con tutta l'aria di un polpo "arricciato", ma soddisfatta di portare a braccetto una shopper piena di freschissimi e profumati cetrioli acquistati un soffio prima, di perdere l'autobus precedente a quello guidato dall'estemporaneo Schumi!

(Ricetta tratta da: Guidacucina 1984)  

Cetrioli farciti

"Con la partecipazione di" : per 4 persone
2 grossi cetrioli
300 gr di ricotta (io di mucca)
5 cucchiai di panna (io parmigiano)
mezzo cucchiaino di paprica dolce (io abbondante)
1 rametto di menta
2 pomodori rotondi
olio evo
sale
pepe

 "Mettiamo le mani in pasta" :
Sbucciare i cetrioli e ricavare da ciascuno 4 tronchetti.
Con il cavatorsolo (va benissimo anche un coltello) privarli dell'anima centrale con i semi, (facendo attenzione a non tagliare la base) poi allargare leggermente la cavità, salarli internamente e metterli "in piedi" per mezz'ora a perdere acqua su un setaccio.
Mettere la ricotta in una ciotola, lavorarla con un cucchiaio di legno per renderla cremosa, unendovi pian piano, a filo, la panna, la paprica, la menta lavata e tritata, sale e pepe.mescolare bene.
con il composto farcire i tronchetti di cetriolo (ho usato la sac a poche con beccuccio a stella)
Lavare e tagliare a fettine i pomodori, adagiare le fettine su un piatto e condirle con olioe sale, posare su ciascuna fettina i tronchetti di cetriolo.

 A mia fantasia li ho farciti anche con del pesto mescolato alla ricotta (SUBLIMI!)


La quantità degli ingredienti che seguono è per 2 cetrioli di media grandezza
Per il pesto:
10 foglie grandi di basilico
20 pinoli
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di parmigiano
pepe
sale
Frullato il tutto, mescolato a 120 gr di ricotta fresca di mucca, farcito i cetrioli.



Che il sole vi baci...a presto!




giovedì 21 giugno 2012

La festa del sole



E siamo al solstizio della bella stagione! Nonostante la mia pressione arteriosa a volte bradipante, le zanzare draculine e il sudore "vinavilloso", esulto all'urlo di: EVVIVA L'ESTATE!
I pro che regala questa ilare stagione sono molteplici, non li elenco perchè son noti a tutti, uno tra mille il bagno al mare, si ok, qualcuna di voi sa che faccio il bagno anche in pieno gennaio,  ma questa è scemenza non fantascienza :))) dai! A parte gli scherzi...meravigliosa esperienza anche quella, direi proprio da brivido! ;)
L'estate è anche abbronzatura, importante prendere le dovute precauzioni però, proteggendosi dai raggi UV con l'applicazione di creme protettive e mentre con una mano ci spalmiamo la protezione, con l'altra faremmo bene a gustare della frutta, non a caso l'albicocca, ricca di betacarotene sostanza antiossidante, che favorisce la produzione di melanina.
E' bene assumere vitamine tutti i giorni, frutta e verdura ci vengono in grande aiuto, oltre a rifocillarci facendo il pieno di frutta nuda e cruda, potremmo impiegarla nella preparazione di una:


Crostata alla crema con albicocche e mandorle



"Con la partecipazione di":
per la frolla:
1 uovo di gallina felice
1 tuorlo di gallina felice
40 gr di olio evo
60 gr di zucchero di canna chiaro bio
1 pizzico di sale
farina 00 bio qb

per la crema:
400 ml di latte intero bio
40 gr di farina 00 bio
50 gr di mandorle tritate finemente (senza pellicina)
70 gr di zucchero di canna chiaro bio
1 uovo di gallina felice
1 tuorlo di gallina felice
buccia di un limone non trattato

per la decorazione:
5 albicocche grandi e mature possibilmente bio, del vostro giardino sarebbe il massimo!
1 cucchiaio colmo di zucchero di canna chiaro bio
30 gr di mandorle rese a granella (senza pellicina) + una manciatina intere (senza pellicina)

"Mettiamo le mani in pasta":
Preparare la frolla: in una coppa rompere l'uovo + il tuorlo, versare lo zucchero e mescolare con una forchetta, aggiungere il pizzico del sale e pian piano manciate di farina mescolando con la mano, fino ad ottenere un panetto morbido e della giusta consistenza, non secco!
Trasferire il panetto ottenuto su di un foglio di carta da forno leggermente infarinato, spianare con l'aiuto di un mattarello, in uno spessore di scarso mezzo cm, trasferire il tutto, compreso di carta da forno, nella tortiera. Adagiare ben bene lungo il bordo smerlato, rifinire con un coltello le parti di impasto che eventualmente fuoriescono dal bordo, coprire con un foglio di carta da forno tutta la superficie, distribuire manciate di fagioli secchi per evitare che in cottura si gonfi.Trasferire in forno caldo a 180° per 20 minuti, il bordo dovrà dorarsi lievemente.
Nel frattempo porre a macerare con lo zucchero le albicocche tagliate a metà, mescolare in modo che lo zucchero si amalgami ben bene, mi raccomando delicatamente.
Preparare la crema:
Portare a lieve ebollizione il latte con la buccia del limone, lasciare intiepidire, togliere la buccia.
In una coppa rompre le uova, aggiungere lo zucchero, mescolare con la forchetta, versare poco per volta la farina setacciata, amalgamare, colare a filo il latte, continuando a mescolare con il cucchiaio di legno.
Trasferire il latte amalgamato alle uova e tutto il resto, nel pentolino, porre su fiamma bassa, girare con un cucchiaio di legno fino a che la crema si sarà addensata, spegnere ed aggiungere le mandorle tritate, mescolare.
Tostare (non troppo) i 30 gr di mandorle, sminuzzarle grossolanamente.
Versare la crema nel guscio di frolla, livellare con il dosso di un cucchiaio, adagiare (a testa in giù) a raggiera le albicocche macerate con lo zucchero, distribuire su tutta la superficie la granella di mandorle, completare la decorazione aggiungendo tra uno spazio e l'altro delle mandorle intere.
Trasferire in forno caldo con grill a 160° per 10-12 minuti, lasciar raffreddare prima di gustarla (Ricordo di adeguarvi al vostro forno per i tempi di cottura).

Che il sole vi baci...a presto!

lunedì 11 giugno 2012

Una cotta per la ricotta


La ricotta è un alimento di estrema versatilità, una sorta di passepartout culinario, è perfettamente accostabile al salato piuttosto che al dolce, all'acidulo o all'amarognolo.
Formaggi e latticini mi piacciono, ma di qui a dire che mi facciano impazzire, è un tantino esagerato, per questo non riesco tutt'oggi a capire come la ricotta, latticino per eccellenza, da sempre mi piaccia in maniera smodata!!! Direi proprio d'essermi presa una cotta per la ricotta!
Salverei le ottomila ricette a base di ricotta che leggo in rete, non basterebbe però una vita per realizzarle tutte! Cosi finisce che il puntatore scivoli in una banda azzurra selezionando le ricette prescelte.
Come questa, che definirei: L'apoteosi della ricotta! Quest'ultima infatti, è perfino impiegata nella "sfoglia", mi ha incuriosita giustoappunto questa variante d'impasto.
Ringrazio "i viaggi del goloso" per averla condivisa.
Io che la ricotta la spalmerei anche come crema idratante, come avrei potuto lasciarmela sfuggire???

Nella ricetta originale sono state proposte delle crostatine monoporzione, io ho preferito invece realizzarne una più grandicella, di conseguenza ho dovuto modificare le dosi degli ingredienti, ho usato farina integrale bio al posto della 00, inoltre ho lievemente personalizzato la farcia dove ho aggiunto basilico e pinoli al posto della maggiorana omettendo le rondelle di wurstel.
Per la ricetta originale cliccare qui 

Crostata salata alla doppia ricotta


Riporto di seguito le mie dosi: per una tortiera di 20 cm di diametro con bordo alto 4 cm

"Con la partecipazione di": 
per la "sfoglia":
130 gr di farina integrale bio
60 gr di ricotta
3 cucchiai di olio evo
acqua qb per ottenere un panetto morbido e lavorabile ma non appiccicaticcio
1 pizzico di sale

per il ripieno:
600 gr di ricotta
2 uova di galline felici
2 manciate di parmigiano gratt
20 foglie grandi di basilico
25 gr di pinoli
1 grattugiatina di noce moscata
1 pizzico di sale

"Mettiamo le mani in pasta":
Versare la farina in una ciotola, praticare un'incavatura centrale ed aggiungere la ricotta, dalla quale avremo preventivamente sottratto gran parte del siero,  l'olio e il sale, cominciare ad amalgamare il tutto versando a poco a poco dell'acqua, fino a formare un panetto omogeneo, lasciare riposare l'impasto.
Preparare nel frattempo la farcia.
Tagliuzzare il basilico, (ho messo le foglie in una ciotolina e con l'aiuto delle forbici da cucina, ho ridotto il basilico in piccoli pezzi).
Porre in una coppa la ricotta passata al setaccio, aggiungere il resto degli ingredienti ed amalgamare bene.
Tirare con il mattarello la sfoglia, il cui spessore dovrà misurare circa 1 cm, adagiare nella tortiera foderata di carta da forno, riempire con la farcia, livellare con il dosso di un cucchiaio, rifinire con un coltello il bordo di pasta, infornare a 180° per circa 35 minuti, se nel frattempo la superficie dovesse cominciare a dorarsi troppo, continuare la cottura coprendo con un foglio di carta stagnola. (Ricordo di adeguarvi al vostro forno per i tempi di cottura).


Che il sole vi baci...a presto!

mercoledì 23 maggio 2012

Le pUpille gustative




Portando a spasso gli occhi, tra le appetitose e infinite vie della rete, le mie pUpille gustative hanno secreto liquido di incanto e soavità: *.* sfavillando davanti a questo trionfo ciliegioso.
Cosi, dopo aver mangiato con gli occhi (è il caso di dire), la suindicata delizia, ho provveduto a salvare il link della ricetta che di li a poco avrei realizzato.
Finita in un boccon...o se preferite in un batter d'occhio!
Come per le ciliegie, una fetta tira l'altra...

Torta rustica di ciliegie


Riporto la ricetta di Cristina, che ringrazio per averla condivisa, apportando tra le parentesi le mie varianti relative alla componente grassa, il tipo di zucchero e l'aggiunta della nota speziata di qualche bacca di cardamomo.

"Con la partecipazione di" : (ingredienti per uno stampo di 22 cm)
800 g di ciliege snocciolate
2 uova di gallina gioiosa
100 g di zucchero (io 70 di canna chiaro)
120 g di burro (io 70 di olio extravergine di oliva)
100 g di farina di mandorle
120 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito per dolci (io 2 cucchiaini di cremor tartaro)
2 cucchiai di rum
1 pizzico di sale
(in più ho aggiunto i semini ridotti in polvere di 3 bacche di cardamomo)

"Mettiamo le mani in pasta" :
Lavare e snocciolare le ciliegie.
Amalgamare olio e zucchero, aggiungere la farina di mandorle e poi le uova ad una ad una.
A questo punto unire la farina setacciata con il lievito, il sale e i semini di cardamomo ridotti in polvere, aggiungere il rum.
Mescolare bene e versare l'impasto ottenuto in una tortiera foderata di carta da forno, disporre le ciliegie sopra l'impasto premendo un pò e cuocere in forno caldo a 180° per circa 40 minuti (ricordo di adeguarvi al vostro forno per i tempi di cottura)

Che il sole vi baci...a presto!

martedì 24 aprile 2012

"NON mi piace"

 (immagine presa dal web)

Sentirsi come un disegno a matita, rimosso da una gomma da cancellare.
Facebook: account disabilitato.
O.o senza alcuna spiegazione
Una serie di mail inviate, con sole risposte in modalità automatica, senza chiarimenti a riguardo.
Leggo in rete di utenti cancellati, anche, senza alcun motivo! Che hanno atteso mesi per la riattivazione dell'account, che in alcuni casi non si è mai verificata!
Aspetto ancora un pò prima di procedere con una nuova registrazione, intanto saluto tutte le mie amiche/ci di fb, la maggior parte delle quali foodbloggers.
Mi mancate...vi voglio bene

Che il sole vi baci...a presto! (buon anno se non ci si sente!!!) 


venerdì 20 gennaio 2012

Ciao, sono qui a dirvi che oggi è il mio compleanno...compio 3 anni! Eh si, quella pagnottella monella, blogghetta snaturata, non ha mai dedicato un post ad un mio compleanno, cosi ho deciso di farlo io per gioire con tutti voi.
Con affetto "Il gaio mondo di Gaia"

Che il sole vi baci...a presto! (I hope)