domenica 29 dicembre 2013

Fables de sucre



Oggi vi racconto una favola, una favola di zucchero...di zucchero, stima e affetto!

C'era una volta una profonda stima provata per due food blogger appassionati di cucina, nelle loro vene non scorre sangue ma miele e olio.
Dei re Mida del cibo: Eva e Claudio in arte: Fables de sucre,  qualunque cosa di commestibile tocchino, diventa prelibatezza!
Quando li ho conosciuti virtualmente su fb, nel gruppo della pasta madre, ho provato, seduta stante, immensa ammirazione contemplando le foto dei loro lievitati magnificamente realizzati e proposti, affascinata dal loro modo di porsi e dalla loro incommensurabile competenza, in quattroequattrotto già turbinavo nel loro blog, rapita da ogni prelibatezza,  sedotta dai lievitati.
Un affetto che è cresciuto giorno dopo giorno, grazie alla loro generosità d'animo, all'onestà ed allo spiccato spirito di condivisione che li contraddistingue!
Cosi un bel giorno, la favola diventa realtà...e proprio loro, le persone che tanto stimo e a cui voglio bene, perchè se sto crescendo in cucina, lo devo anche ai loro insegnamenti, mi propongono di realizzare un video di una ricetta resa dolce, non dallo zucchero (che amo poco) ma dal miele.
Cliccando qui, visualizzate il post con la ricetta e la video ricetta per realizzare delle deliziose e morbidissime brioches al miele.
 Quando ho saputo della pubblicazione, non ero più nella pelle, ogni mio organo vitale era in fibrillazione, lo leggevo sorridendo e lacrimando dall'emozione, non è un semplice post, ma una poesia...il cui ricordo lo terrò sempre stretto al cuore.

Claudio, Eva, voi si che sapete esser dolci con me ;)
Grazie infinite!...Vi voglio bene


Che il sole vi baci!

venerdì 13 dicembre 2013

RICcETTA



La creatività è il mio PANE quotidiano, grosse quantità le adopero in cucina.
Essa vien mangiando, ma se da mangiare non c'è, ognuno aguzza l'ingegno e fa tesoro di quel che ha in dispensa, seppur un tozzo di pane secco.
Mescolare gli ingredienti, creando un arcobaleno di sapori, afferrare al volo le provocazioni di confezioni smezzate di polenta, che è sempre un pò-lenta ad esser smaltita, melanzane che rischiano la melAnzianità, uova in prossimità di scadenza, in questo caso una ciambella di salvataggio risolve sempre tutto, o cogliere, volutamente, in fragranza di reato, un pezzo di pane raffermo, rafFERMO restando,  che da quando preparo il pane con il lievito madre, risulti difficile che un pezzo di esso rinsecchisca, tuttavia se non capita, lo facciamo capitare...non vorrete mica lasciarvi sfuggire cotanta squisitezza?! PARBLEU! Mi si rizzerebbero i capelli, come gli aculei di un riccio!

Polpette di pane, al forno

"Con la partecipazione di":
140 gr di pane raffermo (il mio fatto da me con lievito madre)
200 gr di ricotta fresca di mucca
250 gr di latte fresco
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 uovo di gallina gaia 
70 gr di mandorle pelate
60 gr di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di pangrattato
sale
pepe
per il ripieno:
80 gr scarsi di fontina
per la decorazione:
pinoli
pepe nero in granuli
aghi di rosmarino

"Mettiamo le mani in pasta": 
Tagliare a cubotti il pane, trasferirlo in una ciotola versare il latte, lasciar in ammollo per circa 3 ore.
Nel frattempo, tostare le mandorle, lasciarle raffreddare, frullarle.
Passate le tre ore, strizzare il pane, trasferirlo in un altro contenitore, aggiungere le mandorle rese in polvere e il resto degli ingredienti, tranne quelli destinati alla decorazione ed al ripieno, amalgamare bene.
Con l'aiuto di un cucchiaio prelevare la quantità necessaria a formare la polpetta (grandezza pari a quella delle crocchette) schiacciare nel centro delicatamente aggiungere pezzetti di fontina, richiudere l'impasto, lavorarlo fino ad ottenere una polpetta allungata.
Sistemare le polpette su una teglia foderata di carta forno, usare i pinoli per gli aculei e il nasino, il pepe in granuli per gli occhietti e il rosmarino per i baffetti.
Infornare a 170° forno caldo, per circa 25 minuti.
P.S a giorni è in arrivo la video ricetta ;)


Che il sole vi baci!





martedì 10 dicembre 2013

Sapore di ricordi


Esistono ricordi capaci di modificare la realtà, emergono dal nulla, come refoli di vento in una giornata quieta e imperturbabile.
Ti proiettano qualche miglia indietro nel tempo, ritrovandoti a rivivere quel momento... ma impalpabile, inarrivabile, a volte congiunto a sapori, odori e melodie.
Il brusio di voci, il calore avvolgente in inverno, insostenibile d'estate, il profumo del pane, i soldi stretti stretti in un piccolo palmo.
E' questo il ricordo legato ad un pane dalla forma coreografica, morbida ed elegante.

Da piccola mi recavo in un panificio nei pressi di casa mia e chiedevo del "ciucciaridd".  Era questo il nome che volgarmente, un tempo, si attribuiva a questo pane, forse perchè i dossi formati dall'intreccio ricordano il dorso d'asino.
Si tratta di un pane a pasta dura,  fatto con un impasto lavorato a un grado basso di idratazione, la mollica appare fitta ma leggera.
La sua preparazione si distingue dai vari tipi  di lavorazione, per esempio: per la cilindratura, che noi a casa eseguiremo manualmente senza l'ausilio dei macchinari usati dai panettieri, ma piegando e spianando col mattarello

Anche per questo pane ho realizzato una video ricetta, cliccando qui, potrete gustarvela ;)


Che il sole vi baci! 


lunedì 2 dicembre 2013

Slow pane






I nostri nonni, hanno conosciuto tempi di crisi peggiori dell’attuale, non conoscevano
le malattie del benessere e non se la passavano mica tanto male.
Facciamo tesoro della loro esperienza cominciando da una sana alimentazione.
Chi sta leggendo queste righe, probabilmente è arrivato fin qui perché già conosce  l’importanza della scelta “consapevole” dei prodotti alimentari. Sappiamo anche che, per mangiare sano e consapevole, non occorre spendere tanto o comunque non più di chi fa colazione con le merendine confezionate.
Credo che la ricchezza di una persona la si misuri con quello che sa e non necessariamente con quello che ha.
Gustando lo “Slow pane”, vi sentirete doppiamente sazi, soddisfatti e ricchi…dentro.
Lo “Slow pane” si prepara con la pasta madre, tenuta in acqua per tre ore a temperatura ambiente.
In questa fase, la sua flora batterica si arricchisce e si ha anche una maggiore produzione enzimatica. Oltre alla lievitazione quindi, si avrà anche una migliore fermentazione, durante la quale l’azione batterica produrrà odori, sapori e sostanze benefiche per l’organismo, l’attività enzimatica scomporrà molte proteine e glutine in “formati” più facilmente digeribili.
 Insomma, piace al palato ma anche all’organismo!
Pane e acqua, roba da ricchi...dentro!

Ho creato la video ricetta sulla preparazione dello slow pane, clicca qui per visualizzarla. 


Che il sole vi baci! :)