mercoledì 23 giugno 2010

Ricci e "pasticci"



riccio (2)

Sms del 13 maggio 2010 inviato da MC: "Gaia ho un riccetto di terra a casa, se vuoi vederlo vieni subito qui xkè devo restituirlo al più presto. Ti aspetto."

E con la magliettina del pigiamino, che per fortuna, tutto sembra tranne che una maglia da "combattimento" notturno, i capelli accuratamente scapigliati (ma questo è un dettaglio irrilevante, visto che non c'è alcuna differenza tra la fast messy hair e l'abituale pettinatura da promenade), faccio in tempo ad indossare le infradito, un pantalone-tuta e gli inseparabili occhialoni da sole...almeno maschero l'ultimo strascico d'espressione post sveglia, corro lungo un tragitto di circa 100 metri.
Arrivo a destinazione, con lingua fantozziana e con tutta l'aria di una che per un pelo, riesce a prendere un treno in procinto di partire dopo l'ultimo fischio del capostazione.
Nonostante tutto però, tanto felice d'aver non solo ammirato il riccetto così da vicino, ma anche d'averlo coccolato e malgrado l'echinulata "capigliatura", anche carezzato! Ci sentivamo entrambi a nostro agio...sarà mica stato lo stesso look di capelli?! O_O...
clicca Qui, per poterlo ammirare in tutta la sua "tenerezza" e in altre messe in posa, daltronde con quei "capelli"... è davvero faschion! Direi, all'ultimo gridooooooooo (se non si è attenti a maneggiarlo!)


Riccetti di prosciutto cotto e fontina

riccetti


Con questa ricetta, partecipo alla meravigliosa iniziativa per una nobile causa "La cometa pasticciona" di Mara de "Pan di panna"
Grazie Mara!


La ricetta che vi propongo, è una rivisitazione dell'originale realizzata tempo fa.
Ho cercato di snellire il procedimento, impiegando ingredienti diversi che meglio si prestano alla manipolazione dei bambini.
La carne infatti, cotta in forno, così come previsto dall'originale ricetta, necessita di essere ripetutamente inumidita dal brodo, con possibili rischi di scottature, il prosciutto cotto invece, rimane più umido, ancor di più se amalgamato alla fontina.

"Con la partecipazione di"
: (per circa 12 ricci)
120 gr di fontina
200 gr di prosciutto cotto al naturale a listelli
70 gr di mollica di pane
160 gr di latte fresco
60 gr di pangrattato
1 cucchiaio olio evo per ungersi le mani
Pinoli, pepe nero in granuli e aghi di rosmarino per la decorazione

"Mettiamo le mani in pasta"
:
Versare il latte in un piatto fondo, metterci la mollica sbriciolata, lasciarla in ammollo per qualche minuto.
Spezzettare la fontina ed il prosciutto e trasferirli nel mixer con la mollica e il latte, mixare fino a rendere il tutto un composto cremoso.
Trasferire l'impasto in una ciotola, aggiungere il pangrattato, amalgamare per benino e formare delle polpette (ungendo di tanto in tanto le mani all'olio) grandi poco più di una pallina da ping pong, renderle leggermente ovali.
infilzare i pinoli a metà per gli aculei, trasferirle su di una teglia con carta da forno e porre in forno a 200° per qualche minuto, giusto il tempo che serve a far dorare le punte dei pinoli.
Decorare con granuli di pepe nero per gli occhietti, pinoli per il musino e aghi di rosmarino per la pelurietta.

Che il sole vi baci...a presto!

lunedì 21 giugno 2010

Incontro ravvicinato delle tre tipe...e buona estate a tutti!

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Oggi 21 giugno: solstizio d'estate.
Prima di cominciare il racconto odierno, auguro a tutti una splendida stagione!


Dida's family


didaioemanu

La famiglia del mulino bianco?...Esiste!
Ricordo d'aver conosciuto (virtualmente) la cara Giusy alias Dida, nei primissimi periodi dall'apertura del mio blog, d'allora, mai "perse di vista".
Il desiderio d'incontrarci, fibrillava da tempo, fin quando un pò di giorni fa, direttamente dalla terra do' sole e do' mare, arriva la loving family!
Tra risa, abbracci ed emozione negli occhi, Dida (l'ho chiamata tutto il tempo col suo nik, mi veniva spontaneo), mi ha presentato la sua famiglia...
Oltre lo sportello della macchina,un angioletto dal volto grazioso e birichino...di questo ometto, mi manda in brodo di giuggiole,la sua apparente timidezza, pensate, che alla sola domanda: "Come ti chiami?", è capace di contorcersi fino ad affondare la testa nel collo della maglietta, per poi riemergerla e rispondere con una vocina da moscerino: "Emanuele", questo atteggiamento impacciato però, dura solo 10 secondi, dopo i quali, si diventa amici per la pelle!
Peppe il marito di Dida, un ragazzo molto simpatico e tanto a modo, non poteva essere altrimenti, il detto "chi si somiglia si piglia"ha fatto in questo caso GOAL! Infatti sua moglie, oltre ad essere amabile, un gioiello di ragazza, e' anche SIMPATICISSIMA!!!
La loro armonia, trasmette tanta positività, una stupenda famiglia costantemente inebriata dall'Amore.
"Gliamorididida" mai titolo per il suo blog, fu più appropriato!

GRAZIE di tutto!

Dida's presents

Qui la ricetta dei deliziosi biscottini variopinti.

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Nel frattempo, in pentola...

pagnottella e Lo

Nina

...un'altra delle meravigliose creature che hanno dato inizio alla crescita del mio blogghino, era in procinto di mescolare il suo abbraccio al mio (ed anche a quello di Dida, ma purtroppo per una serie di vicissitudini, ciò non è accaduto, sarà per la prox, perchè ci sarà una prossima volta!).
La gallinella più tesora della blogsfera, scorazzava col suo galletto nei dintorni.
Arrivati in terra pugliese, con tutta la gioia e l'originalità che li contraddistingue, capitanati dalla tenera e frizzante Nina, il cui fiuto non tradisce mai.
Anche in questo caso, inevitabilmente l'emozione ha preso il sopravvento (ragà ma mi volete far pigliare un colpo????).
Raggianti come il sole che brillava nel cielo, tra felici discorsi e piacevoli passeggiate, siamo stati attratti dal mare, che vestito a festa per l'occasione, ci ha invitati a partecipare alle sue ondeggianti danze.
Lo, Marco e Nina, la vostra bellezza, vi rende davvero UNICI!

GRAZIE di tutto!!!
Lo' s presents



Che il sole vi baci...a presto!

giovedì 10 giugno 2010

Gnocchi coi "fiocchi"

gnocchi coi fiocchi

Se c'è una cosa che mi fa morire, sono i funghi velenosi! Un'altra qui me fait tourner la tête: lo "gnocco"!... Pagno a parte...
La prima volta che li assaggiai, mi sfagiolarono così tanto, che ne feci una generosa scorpacciata, fui capace infatti, di divorarmi sola soletta, una confezione di gnocchi da 1/2 kg.
Quando scoprì, che avrei potuto autoprodurli, la casa fu inondata da patate!

La ricetta è di una semplicità disarmante, la conosciamo tutti: lava le patate, cuoci le patate, pela le patate, setaccia le patate, impasta le patate con la farina, voilà les jeux sont fait.
Più facile di così n'ze pò!...Invece si! Esiste un procedimento ancor più snello: prendi una busta di fiocchi di patate (magari bio), apri la busta di fiocchi di patate, versa la quantità giusta in una pentola con acqua bollente pochi minuti, amalgama ed aggiungi il tutto alla farina e rivoilà! Tempi di cottura ridotti.
Mica male 20 minuti preziosi in più della giornata, quante cose potremmo fare in quei 20 minuti risparmiati alla cottura delle patate?
Ricetta da prendere assolutamente in considerazione, quando non riusciamo a resistere alla voglia matta di gnocchi fatti in casa e siamo in baruffa con l' impietoso avanzare delle lancette dell'orologio, o quando siamo a secco di patate, ma in dispensa c'è una busta di fiocchi per purè, in posizione di "pertenza".
A volte la scelta fast è d'obbligo!

Questa idea risolutiva, l'ho sgRaffygnata dalla dolcissima Raffy de: "Raffy e i suoi pasticci", OGGI E' IL SUO COMLEANNO!!!!... è piacevole farle visita, affacciarsi al suo "balcone" (il suo header, raffigura uno scorcio del meraviglioso Salento!) contemplando il panorama, gustando, anche se purtroppo solo con la fantasia, i suoi sfiziosi manicaretti ed i perfetti lievitati.
Grazie Raffy! ^_* E BUON COMPLEANNO TESORO!!!

Li ho farciti con dei pezzettini di mozzarella e conditi con una semplicissima "pomodorata" fatta con aglio saltato in olio evo, pomodori perini rossi (vanno benissimo anche i ciliegino), sale qb, qualche foglia di basilico ed infine un pò di pepe.

Gnocchi con fiocchi di purè, ripieni di mozzarella

gnocchi

"Con la partecipazione di"
:
per 2 persone (anche 3)
330 gr di acqua
100 gr di fiocchi di patate (quelli per il purè)
100 gr di farina
1 pizzico di sale

"Mettiamo le mani in pasta"
:
Leggevo nel link segnalato da Raffy, la procedura per preparare l'impasto anche con il bimby.
Immagino diventi più rapido il procedimento, tuttavia riporto paro paro quello handmade:

Scaldare l'acqua, aggiungere i fiocchi amalgamare, togliere dal fuoco ed aggiungere la farina ed il sale, mescolare e lasciar raffreddare.
Infarinare il piano di lavoro e rovesciare l'impasto, formare dei serpentelli dello spessore di 2 cm circa, sezionarli in tanti pezzetti lunghi quanto larghi (2 cm).

La mia versione per la farcitura:
dopo aver preventivamente pressato la mozzarella nello schiacciapatate, prelevare delle piccole quantità ed inserirle nella cavità formata con il dito in ogni gnocco, richiudere plasmando con movimento circolare tra le mani (come fossero polpette) rigare gli gnocchi con il dosso di una forchetta o con l'apposito rigagnocchi (facoltativo).
Tuffarli in acqua bollente, non appena tornati a galla, impiattare e condire a piacere.

Sole per tutti!...A presto!


lunedì 7 giugno 2010

Torta di fragole...ops! Albicocche e polenta

farina di mais bramata

Spesso le mie creazioni culinarie, sono il risultato di una subitanea ispirazione .
Accade di frequente che in dispensa, così come in frigo, ci sia una multitudine d' ingredienti, tranne quelli necessari a soddisfare la mia improvvisa folgorazione...classico direi!

Qualche giorno fa, il mio istinto copia-creativo, è stato "aizzato" da questa ricetta, autrice della quale, la très chic et sympatique Terry de: "Crumpets & co".
Il suo, non è un semplice food blog, ma una vera e propria piccola erboristeria, di quelle elegantemente retrò, con il bancone in legno intarsiato, ed un'immensa scaffalatura con esili colonnine laterali avvolte da foglie d'edera, una sfilza di ampolle ordinatamente sistemate, colme di fiori esiccati, erbe, composte e dolci sciroppi.
I suoi post, oltre a contenere originali ricette e deliziose immagini, sono corredati da informazioni, sulle proprietà dell' ingrediente principe della ricetta del giorno.
Si scopre così ad esempio, che la ciliegia, non delizia solo il palato, ma lenisce e rinfresca anche la pelle irritata o stanca del nostro viso.
Cosa aspettate allora? Affacciatevi alla vetrina ^_*

Anch'io avrei voluto utilizzare le fragole cosi come da ricetta originale, ma l' impeto del desiderio, non ha tenuto conto che nel cesto di frutta, non vi fosse neanche un picciolo di esse, ho ripiegato quindi, con delle belle albicocchine dolci dolci, ed al posto della farina fine di polenta gialla, quella bramata, (ne ho in gran quantità, in fin di vita).
Spero Terry, mi perdoni per averle sconvolto leggermente la ricetta.
Il risultato tuttavia, ha avuto un gran successo! Una bella torta profumata, dalla consistenza soffice e rustica, vista l'aggiunta di farina grossolana.
Ecco le testuali parole di pagno quando l'assaggiata: "mmmhhh...ha un sapore delicato e fine"

Meglio di cosi!
Grazie Terry!



torta d'albicocche

200 gr di farina di polenta gialla (io bramata bio)
100 gr di farina
1 pizzico di sale
1 cucchiaio raso di cremor tarataro
180 gr di burro (io 125, avevo solo quel panetto)
80 gr di zucchero (io di canna)
4 uova
2 cucchiaini di estratto di vaniglia naturale e liquido (io 1 di vaniglia in polvere bourbon)
20 ml di latte (io 40 per rimediare alla quantità di burro mancante)
300 gr di fragole tagliate in lunghezza (io d'albicocche dolci e mature)

"Mettiamo le mani in pasta":
Miscelare insieme le farine, il sale e il cremor tarataro.
Sbattere in una ciotola il burro a temperatura ambiente, morbido, con lo zucchero, aggiungere le uova una ad una sbattendo bene (sia Terry che io abbiamo usato lo sbattitore elettrico), unire pian piano a cucchiaiate il mix di farine ed il latte, continuando a sbattere.
Aggiungere infine la vaniglia e le fragole o albicocche tagliate.
Versare il composto in uno stampo a cerniera da 24 cm, imburrato ed infarinato.
Cuocere in forno a 190° per 50 min (a me ce ne sono voluti 30) o finchè la torta non risulti ben dorata e asciutta alla prova stecchino.

giovedì 3 giugno 2010

La "vita" va a "rotoli"

centimetro

Na pince qua, na cucitura là... è il gioco è fatto!
Ahhhh se fosse così facile sistemare quei rotoli di troppo, nello stesso modo con cui si restringe un vestito, una gonna o un pantalone dopo aver perso quei chiletti in eccesso.
Ma è possibile che non ci si possa abbandonare un pò, concedersi un periodo di riposo dall'attività fisica, limitatandosi al sol sollevamento forchetta, che tutto ciò che ingurgito, dimora in "amorevoli maniglie" e comodi "cuscinetti"?
Sarebbe il caso, imparassi a camminare con le braccia, convoglierei così, l'imbottitura nei posti giusti.
E' l'età che incombe!... Si, è questa la verità (io la scusa l'ho trovata)! Spiegatemi allora perchè anni addietro, appagarmi di delizie, non mi causava alcun "arrotolamento"!

Spettabile Sig Metabolismo, in vista della prova costume, alla quale mi sono già sottoposta e che vorrei continuare a farlo in forma non necessariamente sfavillante, quanto meno satinata, le chiedo gentilmente, se fosse possibile accellerare i lavori in corso.
Grazie.

Cordiali saluti.......................................................................................pagnottella





Rotolo con ricotta e amarene

rotolo amarena

"Con la partecipazione di"
:
per il pan di spagna:
3 uova di gallina felice
80 gr di zucchero di canna bio
1 pizzico di sale marino integrale
70 gr di farina 00
20 gr di fecola di patate
2 cucchiai di acqua
1 punta di cucchiaino di cremor tarataro
1 pizzico di vaniglia bourbon in polvere
20 gr di mandorle finemente tritate

per la farcia:
300 gr di ricotta fresca di mucca
2 cucchiai di zucchero di canna bio
una 20na di amarene sciroppate

"Mettiamo le mani in pasta"
:
Dividere gli albumi dai turoli, aggiungere lo zucchero a quest'ultimi e con uno sbattitore elettrico, ottenere una cremina spumosa.
Aggiungere agli albumi il pizzico di sale e con lo sbattitore elettrico (pulito da ogni traccia di tuorlo) renderli a neve ferma.
Versare nel composto di tuorli, poco per volta, la farina mischiata alla fecola ed al cremor tartaro setacciati, mescolare bene ed aggiungere le mandorle tritate la vaniglia e l'acqua, amalgamare ed aggingere a cucchiaiate gli albumi a neve, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto, con l'aiuto di un cucchiaio di legno.
Versare il composto in una teglia rettangolare, rivestita con carta da forno ed infornare a 180° per una decina di minuti, o comunque finchè la superficie non risulti delicatamente dorata.
Rovesciare pian piano il pan di spagna (dalla parte scoperta) su un canovaccio bagnato e accuratamente strizzato, staccare la carta, farcire con la ricotta mescolata allo zucchero, aggiungere le amarene tagliate a metà, avvolgere pian piano, cercando di non creare crepe.

Sole per tutti...a presto!